4 medici e il titolare di un centro servizi di Albano Laziale, in provincia di Roma, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di aver rilasciato certificati di invalidità falsi. Questi certificati venivano emessi senza che le persone interessate avessero realmente le patologie per cui richiedevano il riconoscimento dell’invalidità. ttraverso questa truffa, i membri del gruppo ottenevano il riconoscimento di invalidità, indennità di accompagno e assegni di invalidità utilizzando documenti falsificati
4 medici e il titolare di un centro servizi di Albano Laziale, in provincia di Roma, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di aver rilasciato certificati di invalidità falsi. Questi certificati venivano emessi senza che le persone interessate avessero realmente le patologie per cui richiedevano il riconoscimento dell’invalidità. L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri del Nas e ha rivelato l’esistenza di un sodalizio criminale finalizzato a truffare l’INPS. Attraverso questa truffa, i membri del gruppo ottenevano il riconoscimento di invalidità, indennità di accompagno e assegni di invalidità utilizzando documenti falsificati.
Le indagini hanno accertato che i medici coinvolti, specialisti in diverse branche della medicina e attivi in strutture ospedaliere di Roma e della provincia, richiedevano tra i 150 e i 200 euro per ogni certificato falso. Questi certificati attestavano patologie inesistenti o, in alcuni casi, venivano rilasciati senza nemmeno effettuare le visite mediche necessarie. Le persone che si rivolgevano a questi professionisti per ottenere il riconoscimento dell’invalidità venivano indirizzate verso il centro servizi situato alle porte di Roma. Qui, il titolare organizzava il rilascio dei certificati, sfruttando anche le strutture pubbliche per rendere i documenti più credibili.
L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Velletri e ha portato all’emissione di cinque misure cautelari. Tra gli indagati ci sono venticinque persone che avevano fatto richiesta per ottenere benefici legati all’invalidità, spesso senza averne diritto. Gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi del gruppo grazie all’uso di telecamere nascoste, riuscendo a identificare almeno venticinque casi riscontrati solo nell’anno in corso.
Il centro servizi è stato temporaneamente chiuso mentre le indagini continuano per identificare altre possibili persone coinvolte in questa rete di truffa. L’operazione dei carabinieri del Nas segue una precedente indagine simile, che nel gennaio dello scorso anno aveva portato all’arresto di un medico ortopedico e di un infermiere in pensione, responsabili di un’altra truffa ai danni dell’INPS. Le accuse a carico degli arrestati includono associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica in atto pubblico.