AGI – Metà dei cittadini dei Paesi Ocse ha difficoltà a comprare casa

Negli ultimi anni, il mercato immobiliare europeo ha registrato un aumento significativo dei prezzi delle abitazioni, con un incremento del 50% dal 2015. Questo ha portato a una diminuzione delle vendite, soprattutto a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, che ha influenzato anche l’Italia.

Il mercato immobiliare ha visto un’impennata nei prezzi al metro quadro in tutta Italia, in modo simile a quanto accade per gli affitti. Secondo quanto riportato recentemente dal Financial Times, il 50% dei cittadini dei Paesi OCSE ha espresso insoddisfazione per la mancanza di alloggi a prezzi accessibili, una percentuale che è cresciuta da quando le banche centrali hanno aumentato i tassi d’interesse per combattere l’inflazione più grave degli ultimi decenni.

In effetti, i prezzi delle abitazioni sono aumentati notevolmente: secondo Statista, dal 2015 i prezzi medi delle case nell’Unione Europea sono cresciuti del 50%, contribuendo a una significativa riduzione degli acquisti. In Italia, il prezzo medio al metro quadro di un’abitazione supera i 1.800 euro, con un aumento del 2,2% solo nell’ultimo anno. Nei grandi centri urbani, come Firenze e Milano, i prezzi possono addirittura raddoppiare o triplicare, rendendo sempre più difficile per le persone raggiungere questo traguardo.

Nonostante la cultura dell’acquisto della casa sia profondamente radicata in Italia, molti giovani si trovano a dover affrontare ostacoli economici per acquistare una proprietà e spesso si vedono costretti a optare per l’affitto. Alla fine del 2023, secondo Statista, il costo medio di un affitto in Italia era di 12,7 euro al metro quadro, con le grandi città a guidare questa crescita a causa dei prezzi elevati e della forte concorrenza nel mercato immobiliare.

Questi dati sono stati raccolti in un’indagine condotta sui siti internazionali da Espresso Communication per conto di APEP, l’Associazione Professionale per le Esecuzioni della Provincia di Padova.

Bruno Saglietti, notaio e presidente di APEP, ha spiegato all’AGI che “le aste giudiziarie possono rappresentare una soluzione per coloro che incontrano difficoltà nell’acquisto di un’abitazione a causa delle attuali dinamiche del mercato immobiliare, permettendo un risparmio fino al 25% sul valore totale dell’immobile. I prezzi elevati non facilitano i giovani che devono trasferirsi per motivi di studio o lavoro, costringendoli a ricorrere all’affitto, un sistema che non può essere considerato un vero investimento”.

I dati raccolti dal centro studi dell’Associazione mostrano che nei primi sei mesi del 2024 la tipologia di immobile più frequentemente messa all’asta è stata l’appartamento. Inoltre, c’è stato un aumento della partecipazione di cittadini privati alle aste rispetto allo stesso periodo del 2023: quest’anno, la presenza di persone fisiche ha raggiunto l’82%, rispetto al 76% dell’anno precedente.

Saglietti ha poi aggiunto che “con l’attuale andamento del mercato immobiliare e i tassi d’interesse ancora elevati, è probabile che sempre più persone si rivolgeranno alle aste giudiziarie come una soluzione concreta per acquistare casa a prezzi più vantaggiosi. In futuro, se questo sistema sarà maggiormente supportato da politiche pubbliche e reso più accessibile a livello informativo, potrebbe diventare uno dei principali strumenti per chi cerca di acquistare casa in un contesto economico difficile”.