Il Ministero dell’Economia e delle Finanze cede il 15% di Monte dei Paschi di Siena (Mps)

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto il 15% di Monte dei Paschi di Siena (Mps), incassando 1,1 miliardi di euro. La vendita ha coinvolto Banco Bpm e Anima, che hanno acquisito una quota aggregata del 9% del capitale

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha completato la cessione del 15% di Monte dei Paschi di Siena (Mps), incassando 1,1 miliardi di euro. Questa operazione rappresenta il terzo collocamento di azioni Mps da parte del Mef, che ha avviato la vendita di 88,2 milioni di azioni, corrispondenti a circa il 7% del capitale. La chiusura del collocamento ha visto una domanda che ha superato di oltre il doppio l’ammontare inizialmente previsto.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato che l’operazione è stata effettuata a un premio del 5% rispetto alla chiusura in Borsa, portando il totale incassato dai tre collocamenti a 2,7 miliardi di euro. Attualmente, il Mef detiene ancora l’11,7% di Mps, che vale circa 800 milioni in Borsa.

Un aspetto sorprendente dell’operazione è stato il coinvolgimento di Banco Bpm e Anima. Banco Bpm ha acquisito il 5% delle azioni per circa 530 milioni di euro, mentre Anima ha aumentato la sua partecipazione dal 1% al 4%, acquistando un ulteriore 3% per circa 219 milioni. Insieme, queste due entità formano un polo aggregato che rappresenta il 9% del capitale di Mps, rendendoli il secondo azionista dopo il Tesoro.

Francesco Gaetano Caltagirone ha anch’esso acquistato una quota del 3,5% in Mps. Banco Bpm giustifica questa mossa come parte della strategia più ampia legata all’offerta pubblica di acquisto (OPA) su Anima, evidenziando l’importanza di Mps come partner strategico per la crescita futura.

La cessione avviene in un contesto favorevole per Mps, con le azioni che hanno raggiunto i massimi in Borsa grazie a una trimestrale positiva che ha visto l’utile dei primi nove mesi avvicinarsi a 1,6 miliardi di euro. HSBC ha avviato la copertura del titolo con un giudizio ‘buy’ e un target price di 7,2 euro, suggerendo un potenziale rialzo del 34%. Banco Bpm prevede che il suo investimento genererà un rendimento annuo del 14% sotto forma di dividendi e avrà un impatto positivo sull’utile per azione pari a circa il 2,5%.

L’operazione è stata curata dal dipartimento guidato da Marcello Sala e rappresenta un passo significativo nella politica bancaria italiana, contribuendo a rafforzare l’azionariato di un importante player nel mercato del credito.