Giacomo Bozzoli ha ricevuto una condanna all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, imprenditore scomparso l’8 ottobre 2015. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza, evidenziando l’importanza di un esperimento giudiziale che ha dimostrato come il corpo della vittima possa essere stato distrutto in un forno della fonderia di famiglia. Durante questo esperimento, è stata introdotta la carcassa di un maialino in un forno simile, e i periti hanno osservato la completa carbonizzazione dell’animale, supportando la tesi dell’accusa riguardo alla distruzione del corpo di Mario Bozzoli.
La consulente del pubblico ministero aveva inizialmente sostenuto che si sarebbero dovuti trovare resti ossei riconoscibili dopo l’incenerimento, ma l’esperimento ha confutato questa obiezione. La sentenza chiarisce quindi che non trovare residui della vittima non contraddice l’ipotesi accusatoria. Bozzoli è stato ritenuto colpevole in concorso con gli operai Oscar Maggi e Giuseppe Ghirardini.