L’Italia potrebbe partecipare alle Olimpiadi di Tokyo senza bandiera o addirittura essere esclusa per “mancata autonomia del CONI”
Perché l’Italia rischia(va) di essere esclusa dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) potrebbe sospendere il CONI (Comitato olimpico nazionale italiano) per “mancata autonomia“. Sarebbero sospesi anche i finanziamenti del CIO all’Italia. La decisione ufficiale arriverà mercoledì 27 gennaio alle 17.30.
L’esclusione varrebbe per l’Italia ma non per gli atleti. Gli azzurri potrebbero gareggiare da indipendenti (come accadrà alla Russia e alla Bielorussia), ma senza bandiera e inno di Mameli. Per evitare che ciò avvenga serve un decreto legge che risolva la questione dell’autonomia del CONI.
Perché l’Italia rischia l’esclusione dalle Olimpiadi?
Il Coni, dopo la riforma dello Sport attuata dal primo governo Conte (Lega-M5s) ha perso la propria autonomia, a seguito dell’ingresso in scena dell’organo governativo Sport e Salute. Il CIO non permette la partecipazioni ai Giochi delle nazioni che non hanno autonomia a livello sportivo.
Approvazione del decreto legge sull’autonomia del CONI
Come ultimo atto del Consiglio di Ministri, prima delle dimissioni del Governo, è stato approvato il decreto legge sull’autonomia del CONI. Il decreto legge è entrato in Consiglio ed è stato approvato grazie a una proposta del presidente Giuseppe Conte. Sarebbero, quindi, scongiurate le possibili sanzioni del CIO.
L’accordo è stato raggiunto con la soluzione della “pianta organica“. Quindi, niente “contratto di servizio” auspicato da Sport e Salute, ma bocciato dal presidente del CONI Malagò, e niente CONI Spa perché giudicato troppo costoso.
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