Puntura di ape, vespa e calabrone: cosa fare e rimedi

Punture di ape, vespa, calabrone: cosa fare, quali sono i sintomi, reazione allergica, rimedi contro dolore e gonfiore causato dal veleno di insetti

Puntura di ape, vespa e calabrone: cosa fare e rimedi
Puntura di ape, vespa e calabrone: cosa fare e rimedi. Sono le punture di insetti con pungiglione più comuni non solo in Italia ma anche all’estero. Il rischio di incorrere nella puntura di uno di questi insetti è più elevato durante i mesi caldi.

Questi insetti, come arma di difesa e attacco, utilizzano il pungiglione posto nella parte inferiore del corpo (alle estremità delle coda). Col pungiglione iniettano una sostanza contenuta nel sacco velenifero. Api e calabroni attaccano l’uomo (o gli animali) solo se si sentono minacciati (ad esempio, se si allontanano con le mani, allo scopo di proteggere gli alveari, o si tenta di ucciderli con qualcosa). Le vespe, invece, sono molto più aggressive e possono pungere anche senza motivo apparente.

Puntura di Ape:

Le api sono dotate di un pungiglione seghettato, collegato a una ghiandola che contiene un veleno. Il veleno (apitossina) viene accumulato in una vescichetta e durante la puntura viene iniettato nella ferita prodotta dal pungiglione. Questo veleno contiene una miscela di sostanze tossiche e componenti ad attività allergenica che agiscono entro pochi minuti, provocando diversi sintomi.

Le api pungono una volta e lasciano all’interno della ferita il pungiglione (e con esso anche gli ultimi segmenti dell’addome e una parte dei visceri): così mutilati, sono generalmente destinati a morire.

Puntura di Vespa:

La vespa è un insetto il cui corpo è ricoperto di strisce gialle e nere. Il corpo è meno peloso e più longilineo dell’ape. E’ provvista di un pungiglione lungo, liscio e dritto, che non rimane infisso nella sede della puntura. E’ particolarmente aggressiva e può pungere più volte di seguito. Quindi, se dopo essere stati punti la vespa è ancora in zona, occorre allontanarsi con molta cautela e raggiungere un posto sicuro. Inoltre, le vespe possono attaccare anche in sciame.

La puntura di vespa provoca reazioni cutanee molto fastidiose. L’ingresso del pungiglione nella cute induce localmente una tumefazione infiammatoria dolorosa. Questa manifestazione si risolve dopo alcune ore ed è attribuibile alle sostanze velenose inoculate dall’insetto. Nelle persone precedentemente sensibilizzate può causare una reazione allergica locale (eritema, edema esteso e dolore intenso) o sistemica (orticaria, vertigini e difficoltà respiratorie).

Puntura di Calabrone:

Il calabrone (anche noto come “cravunaro rosso”) è il più grosso vespide europeo. È un insetto onnivoro (si ciba di altri insetti, e di materiale vegetale), e generalmente tende ad evitare l’uomo. Tuttavia, se ci si trova in prossimità del nido, può mostrarsi aggressivo e attaccare.

La puntura di calabrone è la più dolorosa fra quelle degli imenotteri, e in soggetti sensibili può portare a conseguenze spiacevoli. Questo perché è dotato di un apparato pungitore collegato a ghiandole secernenti veleno. Il calabrone (a differenza delle api) possiede un pungiglione liscio che difficilmente rimane conficcato nella cute. Di conseguenza può pungere ripetutamente l’uomo.

Ape, vespa e calabrone: differenze tra tipi di punture

Quali sono le differenze tra questi tipi di punture: la differenza principale sta nel meccanismo in cui viene iniettato il veleno.

Quando l’ape si sente minacciata, per difesa punge con il proprio pungiglione che, poi, si stacca e rimane conficcato nella pelle. Il pungiglione continua, così, a rilasciare il veleno contenuto nella sacca, anche per più di un minuto. Vespe e calabroni, invece, quando pungono non lasciano il pungiglione nella pelle, quindi l’unico modo per accorgersi della puntura è il dolore provocato dal veleno iniettato e il piccolo foro di entrata del pungiglione.

Ape, vespa e calabrone: similitudini tra tipi di punture

Quali sono le similitudini tra questi tipi di punture: la puntura di ape, vespa e calabrone ha in comune gli effetti sulla pelle, cioè la formazione di una piaga rialzata molto gonfia intorno al foro di entrata del pungiglione, che permane anche dopo 24 ore.

Puntura di ape, vespa e calabrone: sintomi

I sintomi della di puntura di ape, vespa e calabrone: la puntura può causare diverse conseguenze, dal temporaneo dolore locale alla grave reazione allergica (o shock anafilattico).

I sintomi comuni:
  • Gonfiore della pelle nel punto in cui si è stati punti;
  • Dolore provocato dal veleno iniettato;
  • Bruciore e arrossamento simile ad una scottatura.

In soggetti non allergici, i sintomi tendono a scomparire nel giro di 2-24 ore successive alla puntura. Se i sintomi si protraggono per più di 24 ore (o se sono molto acuti o anomali) è probabile che vi sia una reazione allergica al veleno per cui bisogna andare immediatamente al pronto soccorso.

Nelle persone già punte, il veleno può indurre una reazione allergica locale (eritema, edema esteso e dolore intenso) o sistemica (orticaria, vertigini e difficoltà respiratorie). Talvolta, possono insorgere delle complicanze gravi che conducono allo shock anafilattico.

Se la puntura avviene su lingua (o all’interno della bocca) i sintomi possono essere più gravi, fino a dare problemi alla respirazione.

La puntura di calabrone ha sintomi più intensi rispetto a quelli di ape e vespa, perché la quantità di veleno iniettato è maggiore.

Sono:
  • Vomito;
  • Febbre;
  • Diarrea;
  • Mal di testa.
Puntura di ape, vespa e calabrone: reazione allergica

Reazione allergica dopo la puntura di ape, vespa e calabrone: le punture di questi insetti può provocare delle reazioni allergiche (o anche uno shock anafilattico) al veleno iniettato.

La reazione allergica è in corso se dopo circa 30 minuti dalla puntura compaiono i sintomi caratteristici:
  • Gonfiore della gola (bocca o lingua tale da limitare la funzionalità respiratoria);
  • Fischietto (soffocamento o difficoltà nella respirazione);
  • Svenimento (intorpidimento degli arti e dei muscoli);
  • Mal di testa, nausea, vomito o diarrea;
  • Dolore al torace;
  • Crampi addominali.
Devi sapere che:
  • La reazione allergica può svilupparsi anche a distanza di qualche ora;
  • Chi è stato già punto da api, vespe e calabroni corre maggiori rischi di avere una reazione allergica al veleno;
  • Chi soffre di allergie (polline, insetti, alimentari) corre maggiori rischi di sviluppare una reazione allergica;
  • Chi ha un’allergia accertata, deve portare sempre con sé un preparato monouso a base di adrenalina, da autosomministrarsi in caso di necessità.
Puntura di ape, vespa e calabrone: rimedi
I rimedi contro la puntura di ape, vespa e calabrone:

Quando si viene punti:

  • Non schiacciare la pelle intorno al foro di entrata del pungiglione perché ciò non farebbe altro che iniettare nell’organismo ancora più veleno, aumentando il dolore e aggravando la situazione.
  • Non utilizzare aceto, soda calda o altri prodotti, ma limitarsi (in caso di puntura di ape) ad estrarre il pungiglione con molta attenzione e senza comprimere o alzare la pelle. Il pungiglione dell’ape può essere estratto con una pinzetta o con una lama affilata precedentemente disinfettata. Una volta tolto il pungiglione, pulire la ferita con con acqua e sapone, e disinfettare con acqua ossigenata.

Per alleviare il gonfiore, un rimedio naturale efficace è quello di immergere la parte ferita in acqua fredda o tamponarla con del ghiaccio (farà diminuire anche dolore e pizzicore).

Se i sintomi sono acuti e intensi è possibile farsi prescrivere dal medico una pomata ad uso topico a base di steroidi.

Puntura di ape, vespa e calabrone: prevenzione

Come evitare la puntura di ape, vespa e calabrone: alcuni comportamenti possono contribuire a minimizzare il rischio di essere punti.

Durante sport, escursioni, picnic o attività all’aria aperta (giardinaggio, apicoltura ecc.) è bene osservare questi accorgimenti:
  • Evitare cosmetici troppo profumati (possono attirare gli insetti);
  • Non indossare abiti larghi, di colore scuro o troppo brillante (è preferibile scegliere pantaloni e magliette a maniche lunghe, e cappelli);
  • Non schiacciare l’insetto e non utilizzare le braccia per farli volare altrove (restare calmi e cercare di allontanarsi lentamente);
  • Usare cautela quando si lavora all’aperto, in soffitta o sui cornicioni dei tetti;
  • Munire porte e finestre di zanzariere;
  • Utilizzare prodotti repellenti per insetti sulla pelle esposta;
  • Non avvicinarsi ad alveari;
  • Non usare insetticidi per zanzare o altri insetti (la loro azione è lenta, e api e vespe fanno in tempo a pungere).

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