Mangiarsi le unghie (Onicofagia): cosa fare, come smettere, rimedi

Mangiarsi le unghie (Onicofagia): cos’è, cause, sintomi, conseguenze, cosa fare, come smettere, bambini e adolescenti, rimedi naturali

Mangiarsi le unghie (Onicofagia): cosa fare, come smettere, rimedi
Mangiarsi le unghie (Onicofagia): cosa fare, come smettere, rimedi. Mangiare le unghie è il sintomo di una malattia conosciuta con il nome di Onicofagia: un disturbo compulsivo che porta a rosicchiare unghie, pellicine e cuticole, fino a provocare lesioni anche gravi alle dita. Si tratta di un’attività inconscia compiuta dal soggetto, il quale non si rende conto di quando le mani sono portate alla bocca e i denti cominciano a rosicchiare le unghie.

Il mangiarsi le unghie è una conseguenza dell’ansia e del nervosismo. Onicofago trova in questa abitudine l’unico modo per calmare se stessi. La maggior parte delle persone, però, smette di mangiarsi le unghie spontaneamente all’età di 30 anni.

Mangiarsi le unghie (Onicofagia): cos’è

Significato di mangiare le unghie (Onicofagia): è una malattia di natura psicologica causata da un disturbo del comportamento, e che porta la persona che ne soffre a compiere determinate azioni solo per soddisfare alcuni bisogni primari.

L’Onicofagia rientra nei cosiddetti “disturbi del controllo degli impulsi” (condizioni psichiche caratterizzate dall’incapacità di resistere alla tentazione incontrollabile di compiere un’azione o un gesto, preceduta da un sentimento di tensione, agitazione, o eccitazione poco prima di mettere in atto l’impulso a livello comportamentale).

Il gesto di mangiarsi le unghie risponde, quindi, ad un impulso incontrollabile che si presenta ogni qual volta ci si sente stressati, nervosi, non all’altezza di una situazione o eccitati. Tale azione, anche se lesiva, serve a scaricare l’ansia accumulata. Soffrire di Onicofagia porta a rosicchiare le unghie, arrivando persino a togliere e strappare le cuticole e le pellicine, causando sanguinamenti e pericoli di infezione all’organismo.

Secondo la teoria freudiana, l’abitudine di mangiare le unghie è un sintomo di fissazione orale. Inoltre, portare qualcosa alla bocca richiama, a livello metaforico, l’esperienza del seno materno (l’Onicofagia è utilizzata per ottenere lo stesso effetto calmante). L’Onicofagia è, quindi, un effetto causato dall’incapacità della persona di reagire in modo “normale” a situazioni complicate (in ambito lavorativo, familiare o di coppia).

In genere, non è limitata ad una particolare unghia, ma è rivolta a tutte le dita delle mani.

Mangiarsi le unghie (Onicofagia): sintomi

Sintomi del mangiarsi le unghie (Onicofagia): il fenomeno è un processo nel quale è possibile individuare 2 azioni ben distinte: una fase preliminare e una fase successiva.

  • Fase preliminare: consiste nella dettagliata ispezione (visiva o attraverso il tatto) delle unghie e dei tessuti morbidi che le circondano, allo scopo di ricercare possibili difetti da eliminare.
  • Fase successiva: consiste nel mordere ciò che si trova all’estremità delle dita: lamine delle unghie, cuticole, perionichio (pelle che circonda l’unghia a livello prossimale e laterale), iponchio (porzione di pelle sotto la lamina).
Mangiarsi le unghie (Onicofagia): cause

Cause del mangiarsi le unghie (Onicofagia): i fattori principali che promuovono l’insorgenza dell’Onicofagia sono di origine ambientale e/o biologica.

Le motivazioni:
  • Situazioni di stress e di ansia;
  • Atteggiamenti autolesionistici;
  • Imitazione di altri membri della famiglia;
  • Noia.
Mangiarsi le unghie (Onicofagia): bambini e adolescenti

Perché bambini e adolescenti mangiano le unghie: è un fenomeno molto diffuso nei bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni (30%) e negli adolescenti (45%). La causa è legata a stati d’animo di malessere, ansia come conseguenza delle diverse fasi di crescita (dall’età infantile, passando per l’adolescenza, e fino ad arrivare alla maturità).

Se non si interviene immediatamente nella correzione di questi tipi di comportamenti autolesionisti (originati anche da noia, apatia o rabbia) continueranno ad essere attuati anche da grandi. Per risolvere il problema bisogna riconoscere i sintomi e fare una distinzione tra il bambino che attua solo sporadicamente questo tipo di comportamento e il bambino che lo utilizza come risposta per calmare l’ansia, la preoccupazione o la tensione.

Nel secondo caso, secondo gli esperti, i genitori dovrebbero cercare il dialogo e l’aiuto di uno psicologo o del pediatra, al fine di individuare la causa scatenante l’ansia e il nervosismo.

Mangiarsi le unghie (Onicofagia): conseguenze

Le conseguenze del mangiare le unghie (Onicofagia): le conseguenze possono essere rischiose sia dal punto di vista psicologico che fisico.

  • Psicologico: la persona affetta da Onicofagia porta avanti nel tempo un disturbo compulsivo che a lungo andare potrebbe compromettere lo stile di vita e il rapporto con gli altri.
  • Fisico: porta l’individuo a passare ossessivamente il pollice su unghie e polpastrelli delle dita, alla ricerca di piccole imperfezioni della pelle, in modo da eliminarle con la bocca.
Conseguenze e rischi:
  • Continui microtraumi localizzati sulle punta delle dita;
  • Infezioni batteriche che dalla bocca possono penetrare nell’organismo attraverso piccole lesioni provocate dal mangiare e stuzzicare pellicine, unghie e cuticole;
  • Bocca e la saliva si trasformano in veicoli di contagio di batteri (i più comuni sono lo stafilococco e lo streptococco) che possono dare origine ad un altro problema conosciuto come “giradito” (una forte e acuta infiammazione che può colpire più dita e allargarsi fino alla mano);
  • Pericolo per i denti perché rosicchiare le dita favorisce la formazioni di carie o aumentare quelle giù presenti (si intacca l’adamantina presente negli incisivi, provocando problemi di malocclusione e gengivali);
  • Disturbi gastrici e formazioni di cisti dermoide nelle ovaie e in altre parti del corpo.
Disturbi correlati:
  • Dermatillomania: induce il malato a stuzzicare, strofinare, graffiare o incidere la pelle del viso o del corpo, nel tentativo di eliminare piccole irregolarità o imperfezioni cutanee reali o immaginarie.
  • Dermatofagia: il malato morde compulsivamente la sua pelle con conseguente sanguinamento e decolorazione, dopo tempo prolungato.
  • Tricotillomania (o tricomania): abitudine di tirarsi le ciocche di capelli (nei casi più gravi anche ciglia, sopracciglia, peli della barba, peli pubici e altri peli del corpo).
Mangiarsi le unghie (Onicofagia): come smettere

Come smettere di mangiare le unghie (Onicofagia): nei bambini e negli adolescenti questo disturbo ossessivo deve essere trattato come un problema psicologico, in modo tale da interrompere il prima possibile il circolo vizioso.

Negli adulti, invece, essendo i comportamenti ormai reiterati, il problema deve essere affrontato a piccoli passi. Oltre a curare le unghie (una per volta) va richiesto l’aiuto di uno specialista (o uno psicologo) per capire l’origine del problema e la gravità della compulsione.

Infatti, per chi soffre di Onicofagia in modo grave il supporto da parte di uno psicologo è di primaria importanza (perché può prescrivere una terapia farmacologica a base di antidepressivi o di vitamina B inositolo, che aiuta a ridurre l’impulso del mangiarsi le unghie aumentando l’attività della serotonina nel cervello).

Invece, nei casi meno gravi di Onicofagia, è possibile trattare il disturbo applicando dei prodotti naturali (come olio di germe di grano) sulla zona interessata, o assumendo degli integratori alimentari a base di ferro, cisteina e cistina. Per evitare di mangiarsi le unghie, le pellicine e le cuticole sarebbe utile applicare degli smalti ad hoc al peperoncino o amari, oppure portarsi dietro delle forbicine e una limetta (in modo da eliminare subito le eventuali imperfezioni dell’unghia o delle pellicine).

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