Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Evolutionary Bionformatics, l’incidenza di casi, mortalità, tassi di guarigione e casi attivi di Covid-19 sono correlati a temperatura e latitudine
Il Covid-19 è una malattia stagionale. Secondo lo studio di un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois, pubblicato sulla rivista scientifica Evolutionary Bionformatics, l’incidenza di casi, mortalità, tassi di guarigione e casi attivi di Covid-19 sono correlati a temperatura e latitudine.
Per l’analisi sono stati studiati i dati epidemiologici del sito web Wordometer in 211 Paesi e considerato la loro latitudine, longitudine e temperatura media.
I dati sono stati estratti il 15 aprile: “il momento dell’anno in cui la variazione di temperatura stagionale è massima in tutto il mondo“. La data ha, infatti, coinciso con il periodo in cui le infezioni da coronavirus stavano raggiungendo un po’ ovunque il picco della prima ondata pandemica.
I ricercatori hanno, poi, utilizzato metodi statistici per verificare se le variabili epidemiologiche fossero correlate con temperatura e coordinate geografiche, osservando “una corrispondenza statisticamente significativa tra temperatura e incidenza di casi, mortalità, tasso di guarigione e casi attivi. La stessa tendenza è stata trovata con la latitudine, ma non con la longitudine, come ci aspettavamo“.
Gustavo Caetano-Anollés, professore del Dipartimento di Scienze delle Colture, dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign ha detto: “Una conclusione è che la malattia può essere stagionale, come l’influenza. […] Questo è molto rilevante per ciò che dovremmo aspettarci da ora in poi, dopo che il vaccino controllerà le prossime nuove ondate di Covid-19“.
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