Solletico: cos’è e a cosa serve, quanti tipi ne esistono, perché ridiamo o lo soffriamo
Cos’è il solletico. Il solletico è una sensazione molto personale. Infatti, c’è chi ride appena viene sfiorato nei punti sensibili e chi, invece, non lo soffre per niente. E’, inoltre, una sensazione che può essere associata alla risata, ma anche ad una sensazione spiacevole (tanto da usare la frase “soffrire il solletico”).
La definizione che ne dà l’Enciclopedia Treccani è la seguente: “una sensazione cutanea e tattile di natura sconosciuta, con speciali caratteri soggettivi più o meno spiacevoli, accompagnata da riflessi difensivi spesso intensi“.
Quanti tipi di solletico esistono?
Esistono 2 tipi di solletico:
- Gargalesis: sollecitazione intensa e ripetuta di determinate aree del corpo dà questo tipo di risposta automatica fastidio/risata;
- Knismesis: indotto da una stimolazione più lieve, è tendenzialmente indipendente dalla risata ed è più simile al “prurito”.
Differenza tra risata da solletico e da divertimento
La risata da solletico è diversa da quella di divertimento. La risata da solletico stimola anche l’ipotalamo (che controlla la temperatura corporea, la fame, la stanchezza e il comportamento sessuale). Questa parte del cervello controlla reazioni istintive come la lotta e la fuga. La risata da divertimento, invece, coinvolge aree diverse del cervello.
Come reagiscono i bambini al solletico?
Di solito, i bambini sono contenti di farsi solleticare (entro certi limiti), e sono i primi a cercare questo momento di contatto con gli adulti. Il problema è sapere quando fermarsi. Infatti, non basta affidarsi alle espressioni del volto, perché durante il solletico la risata è solo un riflesso nervoso, che può nascondere anche un forte disagio.
In alcuni casi può portare fastidio e perfino dolore, ma quando un bambino dice “basta” (tra le risate), spesso non viene preso sul serio. Inoltre, il solletico, quello fatto con forza e in modo continuativo, rischia di mettere il bambino nella situazione di non riuscire a respirare.
In passato, infatti, il solletico è stato usato come forma di tortura. Veniva praticato nell’antica Roma (i prigionieri dovevano mettere i piedi a bagno in una soluzione di acqua e sale e poi le piante dei piedi venivano fatte leccare a una capra) e in Cina per torturare le persone nobili (diversamente dalle altre torture non lasciava tracce).
Studi e teorie sul solletico
Anche se la scienza è ancora lontana dall’avere una risposta certa sul fenomeno del solletico, negli ultimi anni qualche progresso è stato fatto grazie allo strumento delle risonanze magnetiche funzionali (che fotografano con colori diversi le zone del cervello attivate in talune situazioni).
La duplicità della sensazione (risata e fastidio) dovrebbe servire ad apprendere un modo per difendersi attraverso il gioco sociale, fin dall’infanzia, insegnando al bambino a proteggere aree del corpo vitali e indifese. Infatti, solo alcune parti del corpo sono sensibili al solletico: le ascelle, i fianchi ai lati della gabbia toracica, la pancia, il collo, le orecchie, i piedi e l’incavo delle ginocchia.
Secondo i ricercatori dell’Università di Tuebingen (Germania), il solletico, attivando la parte del nostro cervello che anticipa il dolore, sarebbe parte di un meccanismo di difesa (attacco o fuga). Secondo questa teoria, i genitori fanno il solletico alla propria prole per insegnarle a reagire al pericolo. Un “gioco didattico” che insegna a simulare una resa quando il nostro avversario è fisicamente superiore a noi, ma che anticipa in realtà una possibile fuga.
Per confermare questa tesi, i ricercatori tedeschi hanno monitorato 30 volontari collegandoli ad uno scanner speciale e li hanno sottoposti ad alcune domande per capire come mai il solletico suscitasse risate.
I partecipanti sono stati prima sottoposti alla visione di alcune scene divertenti che suscitavano risate e poi esposti al solletico nelle aree più sensibili. La risata ha attivato in tutte e 2 i casi la parte del cervello chiamata “regione rolandica” (controlla i movimenti facciali e le reazioni vocali ed emotive).
Le stranezze sul solletico
- E’ difficile farsi il solletico da soli e spesso l’effetto è molto ridotto;
- C’è un enorme divario tra il comportamento e lo stato d’animo di chi subisce il solletico (anche se il volto mostra divertimento, a chi lo subisce può dare fastidio);
- A volte quella che compare sul volto durante il solletico non è un risata ma una smorfia (la risata può essere un riflesso usato dall’organismo per rilasciare tensione);
- In casi estremi il solletico può portare a una perdita del controllo dei muscoli (chiamata cataplessia), o a una paralisi temporanea.
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