1 persona su 7 nel mondo è stato colpito dalla malattia di Lyme?

Trasmessa dalle punture di zecche, la malattia di Lyme può trasmettere un batterio chiamato “Borrelia burgdorferi”

1 persona su 7 del mondo è stato colpito dalla malattia di Lyme?
1 persona su 7 nel mondo è stato colpito dalla malattia di Lyme?
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Global Health, più di 1 persona su 7, a livello globale, ha contratto la malattia di Lyme, patologia che viene trasmessa dalle punture di zecche (appartenenti al genere Ixodes) e che, anche a causa delle temperature sempre più calde potrebbe diffondersi sempre di più nel mondo.

Cos’è la malattia di Lyme

Trasmessa dalle punture di zecche, può trasmettere un batterio chiamato “Borrelia burgdorferi“. I sintomi (tra cui febbre, mal di testa, eruzione cutanea e debolezza) possono comparire da giorni a settimane dopo il morso.

Nella maggior parte dei casi la malattia può essere trattata con gli antibiotici. Invece, senza nessun intervento l’agente patogeno può causare danni di lunga durata e infiammazioni in tutto il corpo.

Lo studio

Yan Dong, esperto della Kunming Medical University in Cina, ha coordinato un team di studiosi nell’analisi dei dati relativi ad 89 studi condotti tra gennaio 1984 e dicembre 2021. Questi includevano campioni di sangue di un totale di oltre 150.000 persone.

I ricercatori hanno esaminato nello specifico la presenza di anticorpi contro Borrelia burgdorferi nel sangue (che indicano un’infezione della malattia di Lyme). I risultati hanno rivelato che il tasso globale di infezione da malattia è del 14,5%.

L’analisi ha individuato 3 regioni con il più alto tasso di malattia di Lyme: Europa centrale (20,7%), Asia orientale (15,9%), Europa occidentale (13,5%). I tassi più bassi, invece, in Nord America (9%) e nei Caraibi, nell’Asia meridionale e in Oceania (tutti sotto il 5%).

La revisione dello studio ha, inoltre, mostrato che le infezioni da malattia di Lyme sono diventate più comuni nel tempo. Il clima sempre più rovente, infatti, può consentire alle zecche di diffondersi in nuove regioni e prolungare la loro durata di vita, aumentando la possibilità di trasmettere agenti patogeni.

I nostri risultati indicano che la prevalenza di Borrelia burgdorferi nel 2010-2021 è stata superiore a quella del 2001-2010“, hanno detto gli autori dello studio.

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