Il Palio di Siena è una manifestazione che si tiene 2 volte l’anno: in occasione della Madonna del Provenzano (2 luglio) e in onore della Madonna dell’Assunta (16 agosto)
Cos’è il Palio di Siena? E’ una tradizione medievale che mette in competizione le contrade in una spettacolare corsa a cavallo. La manifestazione si tiene 2 volte l’anno: in occasione della Madonna del Provenzano (2 luglio) e in onore della Madonna dell’Assunta (16 agosto). Sono momenti molto sentiti dai cittadini della città.
Origine del Palio di Siena
I primi documenti certificati risalgono al 1200, quando Siena contendeva a Firenze la supremazia della Toscana. Nello specifico, le prime notizie ufficiali relative al Palio sono datate 1238, con un documento di “giustizia paliesca“, alla pena pecuniaria nei confronti di Ristoro di Bruno Ciguarde, colpevole di non aver “preso il porco“, cioè il premio-sfottò che per regolamento doveva andare all’ultimo classificato.
Il Palio di Siena è, quindi, una celebrazione secolare, una competizione tra le Contrade di Siena. Si è sempre corso, ad eccezione del periodo delle due Guerre Mondiali.
I primi Palii erano corsi dai nobili, ma la situazione con il tempo cambiò fino a rendere protagonista tutto il popolo senese. Inizialmente il Palio prendeva luogo in tutta la città, ma all’inizio del 600 si trasferì in Piazza del Campo e il primo palio corso “alla tonda” nella splendida piazza senese sembra risalire al 1633.
I fantini, considerati mercenari, avevano un compenso fisso e in più avevano il permesso di questuare per le vie della contrada, una tradizione durata fino agli anni ’60 del 900.
Il regolamento moderno del Palio di Siena è, invece, del maggio 1721 (nei secoli, però, ci sono state delle modifiche).
Come funziona il Palio di Siena?
Siena è divisa in Contrade, 17 in tutto, con dei confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città. Ogni Contrada è come un piccolo stato, retto da un Seggio con a capo il Priore e guidato nella “giostra” da un Capitano, coadiuvato da 2 o 3 contradaioli (detti “mangini” o “tenenti”).
Nel territorio di ciascuna Contrada possiamo trovare una chiesa, all’interno della quale sono di solito custoditi bandiere e cimeli, archivio e tutto quanto altro concerne la vita della Contrada stessa.
I senesi diventano “contradaioli” al momento della nascita a seconda del rione di residenza. Può succedere, però, che vi siano altri motivi che determinano il rione di appartenenza.
Quali sono le contrade (rimaste invariate dal 1729):
- Nobile Contrada dell’Aquila
- Nobile Contrada del Bruco
- Contrada della Chiocciola
- Contrada Priora della Civetta
- Contrada del Drago
- Imperiale Contrada della Giraffa
- Contrada Sovrana dell’Istrice
- Contrada del Leocorno
- Contrada della Lupa
- Nobile Contrada del Nicchio
- Nobile Contrada dell’Oca
- Contrada Capitana dell’Onda
- Contrada della Pantera
- Contrada della Selva
- Contrada della Tartuca
- Contrada della Torre
- Contrada di Valdimontone
Il Palio è, di conseguenza, un’occasione per rivendicare con orgoglio l’appartenenza alla propria contrada e sfidare le altre in un’epica corsa a cavallo per ottenere la vittoria e aggiudicarsi il Palio: un Drappellone dipinto ogni volta da un pittore scelto dal comune di Siena. Il popolo della Contrada vincitrice porta il Drappellone alla chiesa di S. Maria in Provenzano (a luglio) o al Duomo (ad agosto) per il ringraziamento alla Madonna. Poi lo porta nella propria Contrada e ripetutamente in giro per la città, accompagnato da canti, tamburi e bandiere.
Come si svolge il Palio di Siena?
L’ultima domenica di maggio vengono rese note le 10 contrade che parteciperanno al Palio del 2 luglio: le 7 contrade escluse dal Palio dell’anno precedente (che corrono di diritto), e 3 contrade estratte a sorte tra le 10 rimanenti. La domenica successiva al Palio del 2 luglio, con le stesse modalità, si conoscono le contrade che parteciperanno al Palio del 16 agosto.
Nei giorni precedenti, la città si adopera ad allestire “Piazza del Campo“. Il tufo, che permette ai cavalli di correre su un terreno adeguato, viene steso sull’anello della Piazza. Poi, tutto intorno alla pista vengono montati i palchi (tribune di legno). Infine, le finestre che si affacciano sulla Piazza espongono gli stendardi. Per le vie della Città sventolano le bandiere delle varie Contrade. Ognuna delle 10 Contrade che prende parte al Palio allestisce, all’interno del proprio territorio, la tradizionale “Cena della Prova Generale“.
Nella mattinata del giorno che precede la gara si svolge la cosiddetta “Tratta“: vengono presentati una trentina di cavalli, tra i quali i Capitani delle Contrade, ne scelgono 10 in seguito a delle corse di prova che verifichino la loro adattabilità al percorso della Piazza del Campo. Questi 10 cavalli verranno, poi, assegnati a sorte alle 10 Contrade che parteciperanno al Palio. Nel tardo pomeriggio viene corsa la prima prova, alla quale ne seguiranno altre 4 nei giorni seguenti, fino alla quinta, detta “Prova Generale“, prevista per il giorno precedente il Palio (1/7 e 15/8).
Nel giorno della gara, al mattino viene corsa la sesta e ultima prova, detta “Provaccia“, preceduta dalla cosiddetta Messa del Fantino, celebrata nella Piazza del Campo. Nel primo pomeriggio, nella chiesa di ciascuna Contrada partecipante, avviene la benedizione del Cavallo. Al termine della benedizione, le comparse in costume di ciascuna Contrada si recano alla Prefettura (vicino al Duomo) da dove parte il Corteo Storico alla volta della Piazza.
Il giorno del Palio si forma il Corteo storico con oltre 600 figuranti in costume che effettuano un giro di piazza del Campo (gli “alfieri” accompagnati dal rullo dei tamburi eseguono giochi di bandiera).
Dopo il Corteo storico, lo scoppio di un mortaretto annuncia l’uscita dei cavalli dal “Cortile del podestà” e a ogni fantino viene consegnato il tradizionale nerbo (un tendine di bue essiccato, utilizzato per spronare il cavallo a correre più forte e/o ostacolare il fantino e il cavallo della contrada rivale).
La “carriera” (cioè, la corsa) viene preceduta dalla chiamata al “canape” (il punto di partenza e arrivo) da parte del “mossiere” al quale, a suo insindacabile giudizio, è data facoltà di far partire i 10 cavalli. La “carriera” termina dopo 3 giri della Piazza del Campo.
La corsa può essere vinta anche da un cavallo senza fantino (scosso) e senza i segni distintivi della propria contrada. La contrada che arriva prima celebrerà la vittoria con cene e cortei che troveranno il loro apice nella rituale “cena della vittoria” (con fantino, cavallo e i contradaioli).
Curiosità sul Palio di Siena
Se piove il giorno del Palio la corsa non avrà luogo (per salvaguardare l’incolumità dei Cavalli e dei fantini). Apparirà la bandiera verde sul Palazzo Pubblico e la corsa sarà rimandata al giorno successivo.
Assistere al Palio dall’interno della Piazza non costa nulla. Se invece si opta per vedere la corsa dai palchi, dalle terrazze o dalle finestre, allora si paga.
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