È morto Cesare Romiti, il dirigente Fiat aveva 97 anni

È morto Cesare Romiti. Aveva 97 anni ed è stato manager, imprenditore, dirigente della Fiat e braccio destro dell’Avvocato Gianni Agnelli

È morto Cesare Romiti, il dirigente Fiat aveva 97 anni
È morto Cesare Romiti. Aveva 97 anni e aveva compiuto gli anni il 24 giugno scorso. E’ stato manager, imprenditore, dirigente della Fiat e braccio destro dell’Avvocato Gianni Agnelli. La sua storia è legata agli anni passati in Fiat. Infatti, nel 1974 è diventato amministratore delegato, e dal 1996 al 1998 ha ricoperto il ruolo di presidente succedendo a Gianni Agnelli.

Chi è Cesare Romiti

Nato a Roma nel 1923, è figlio di un impiegato delle Poste e secondo di 3 fratelli. Dopo gli studi in ragioneria, si è laureato in economia nel 1945.

Ha ricoperto numerosi incarichi presso istituti bancari italiani e stranieri e in diverse aziende italiane (tra cui Alitalia), poi l’ingresso in Fiat come amministratore delegato e poi come presidente (dal 1996 al 1998). 

In particolare, sono famose 2 operazioni:

Nel 1976, ha favorito l’ingresso nel capitale del gruppo automobilistico della società finanziaria del governo libico, (allora guidato dal dittatore Muammar Gheddafi);
Nel 1980, ha affrontato la questione dei costi dell’azienda annunciando il licenziamento di circa 14 mila dipendenti (dal quale seguì uno scontro con il sindacato e la Fiat Mirafiori rimase bloccata per oltre un mese). Famosa è la “marcia dei quarantamila” (la marcia degli impiegati Fiat contro gli scioperi, simbolo della frattura tra “colletti bianchi” e “tute blu”).

Gli anni ’80 sono ricordati per l’acquisto di Alfa Romeo e le assicurazioni Toro, l’aumento degli investimenti, l’entrata in Montedison, la riduzione dei dipendenti e la chiusura dello stabilimento del Lingotto.

Cesare Romiti si trovò, poi, coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite e nel 2000 la Cassazione confermò la condanna per finanziamento illecito ai partiti, frode fiscale e falso in bilancio (quest’ultima condanna fu revocata 3 anni dopo dalla Corte d’Appello di Torino).

Terminata l’esperienza in Fiat è stata la volta della presidenza della RCS Editori (fino al 2004). Nel 2005 ha assunto (per un anno) l’incarico di presidente di Impregilo S.p.A (principale gruppo italiano nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria). Dal 2006 al 2013 è stato presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Dal 2004 è stato presidente della Fondazione Italia-Cina (che raduna decine di personalità imprenditoriali interessate al mercato cinese).

Tra i riconoscimenti ottenuti:
  • La medaglia di Cavaliere del lavoro (nel 1978);
  • Titolo di cittadino onorario della Cina;
  • Titolo di professore onorario dell’Università Donghua di Shanghai;
  • Cittadinanza onoraria della Repubblica Popolare Cinese per il suo impegno nel rafforzamento dei rapporti bilaterali sino-italiani (nel 2006);
  • Ufficiale dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur francese.

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