Il “simbolo della democrazia” non è stato protetto, questo è grave

Le forze dell’ordine preposte alla protezione del “simbolo della democrazia” non sono riuscite a garantire la sicurezza

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Il fatto più grave nei disordini avvenuti al congresso degli Stati Uniti non è il cosiddetto colpo di Stato (che in realtà è da stupidi definire in questo modo), ma l’assoluta facilità con cui una massa di idioti, alcuni vestiti come i Village People, sono riusciti a superare i blocchi delle forze dell’ordine preposte alla protezione di quello che tanti giornali chiamano “simbolo della democrazia“, e sono entrati armi in spalla.

Se tra quelle centinaia di persone ci fossero stati degli infiltrati terroristi, ora non staremmo parlando di un presunto colpo di Stato, ma di una strage.

Se tra quelle centinaia di persone ci fossero state delle spie (e potrebbero davvero esserci state) avrebbero potuto rubare documenti importanti o segreti, e avrebbero potuto piazzare delle cimici.

La cosa in assoluto più grave è che se ci fosse stato un vero attacco terroristico o un vero colpo di Stato, sarebbe riuscito facilmente perché le forze dell’ordine preposte non sarebbero riuscite a garantire la sicurezza.

Alcune considerazioni

Molti giornali (soprattutto progressisti) non fanno altro che etichettare in modo dispregiativo chiunque non sia in linea con le loro idee. Ma come si suol dire, guardano la pagliuzza negli occhi degli altri e non si accorgono della trave nei loro occhi.

I cosiddetti Black Lives Matter (che sono una base elettorale di Biden) hanno seminato il panico per mesi, bruciando e distruggendo tutto, buttando giù statue di personaggi illustri del passato, manifestando con zero rispetto delle regole anti-covid. Biden, alla fine, è stato costretto a dare il contentino a quella marmaglia di delinquenti ignoranti, inserendo nel suo Staff persone di diverse etnie. Questo è un colpo di Stato.

La polizia ha sparato e ucciso una donna. E’ bianca, quindi non conta nulla e i Black Lives Matter non protesteranno per l’eccessivo uso della violenza delle forze dell’ordine. Se fosse stata uccisa una persona di qualsiasi altra etnia sarebbe successo il finimondo.

Considerare Trump, uno degli uomini più ricchi del mondo, un pazzo squilibrato, o è da idioti o e da mistificatori della realtà. Una persona non arriva a quei livelli di successo se non ha una mente brillante.

Può avere una vita privata discutibile, può tingersi i capelli arancioni, può negare l’esistenza del covid-19 (come fece il leader del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che partecipò ad un aperitivo a Milano e fu il primo intelligentone a beccarsi il virus), può, insomma, avere mille difetti e non avere ragione su tutto, ma demonizzarlo, etichettarlo come un incapace, o come un pazzo, è da beceri.

I social (nello specifico, Facebook, Twitter e Youtube) censurano frasi, messaggi, foto, e video ritenuti pericolosi, fake news o in generale contro il loro regolamento. Hanno sicuramente il diritto di scegliere cosa è legittimo pubblicare e cosa no, ma non possono ergersi a giudici. Non sono loro a decidere cosa è vero e cosa è falso. Cosa si può dire e cosa no. Se lo fanno diventano politicamente schierati, oltre che fascisti.

Molte persone si riempiono la bocca con il “no al proibizionismo“. Bisogna legalizzare la vendita della droga, l’aborto, l’eutanasia, ecc., perché il proibizionismo fa aumentare l’illegalità. Questo concetto, però, non vale per chi esprime idee diverse dalle loro. Se una persona vuole credere agli UFO, che la vita è tutta un complotto, che i vaccini ti uccidono, che gli asini volano, che Babbo Natale esiste, non si può, dev’essere proibito. Cosa accade se proibisci e censuri? Che ad un certo punto, appena ne hanno la possibilità, queste persone esplodono, com’è accaduto al congresso americano. Li definisci idioti, censuri tutto quello che dicono, blocchi ogni possibilità di espressione, accusi delle peggio cose i loro idoli ed ecco che poi scoppia la bomba.

Infine, una breve considerazione sulle elezioni in Georgia. Tra i due candidati democratici eletti c’è un reverendo, che alla fine del suo discorso ha detto “Amen” e “Awoman“. Ora “Amen” è una parola latina che significa “così sia“, (che a sua volta deriva dall’aramaico) e viene usata come formula conclusiva per le preghiere in latino. La parola “men” dopo la “A” non sta per “uomo” in italiano, quindi è una grandissima s… stupidaggine utilizzare “Awoman” per rispettare il politicamente corretto. Ciò detto, com’è che l’Imam che fa proseliti politici viene visto come un terrorista e un reverendo protestante che fa politica e diventa senatore viene giudicato con un’accezione positiva? Perché l’occidente ragiona sempre con due pesi e due misure?


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