Perché si dice “rivoluzione copernicana”?

L’espressione “rivoluzione copernicana” è largamente diffusa e di uso comune. Perché si dice così e qual è il significato

Perché si dice
Perché si dice rivoluzione copernicana. L’espressione “rivoluzione copernicana” viene usata nel linguaggio comune “la svolta nella concezione dell’Universo di Niccolò Copernico, autore della teoria eliocentrica del sistema solare“. Nel 1400, l’astronomo polacco riuscì a dimostrare scientificamente che non era il Sole a ruotare intorno alla Terra, ma la Terra a ruotare intorno al Sole. Quindi, la sua teoria pone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti e si contrappone a quella “geocentrica“, che prevedeva la Terra al centro del sistema solare.

La parola “eliocentrico” deriva dal greco “helios” 3 significa appunto “Sole“, e il saggio in cui Copernico sostenne la sua tesi si intitolava “De revolutionibus orbium coelestium” (“Delle rivoluzioni dei corpi celesti”).

Si parla di “rivoluzione copernicana” proprio perché fu un evento di rilevanza mondiale che stravolse il punto di vista fino ad allora sostenuto dagli studiosi. Infatti, la sua riforma astronomica, ponendo la Terra in movimento, apre enormi problemi di ordine fisico, cosmologico e filosofico e avvia una riforma di gran parte della cultura. La Terra perde la sua centralità, proiettando l’uomo in un universo infinito, privo di centro e di periferia, omogeneo e soggetto alle stesse leggi fisico-matematiche. Inoltre, costringe a ripensare alle questioni dell’origine e del destino dell’uomo e del suo rapporto con la divinità, com’era delineato dalla lettura tradizionale del testo biblico.

La Chiesa sosteneva il “sistema tolemaico“, in base al quale era la terra che rimaneva immobile al centro dell’universo, mentre tutti gli altri pianeti e il sole le giravano attorno. Questo sistema, che prende il nome dall’astronomo Claudio Tolomeo, garantiva la centralità dell’uomo all’interno dell’universo, ed era conforme ad alcuni versi del dettato biblico.

Secondo la Chiesa, modificare la posizione della terra significava anche sottrarre all’uomo la qualità di creatura principale dell’universo. In questo modo, persino l’importanza di Dio, creatore dell’essere umano e del cosmo, poteva risultarne sminuita. Per questo motivo, tutti gli scienziati che ai tempi appoggiarono il sistema copernicano furono perseguitati o costretti all’abiura, ossia a ritrattare pubblicamente le loro dichiarazioni. Uno di questi fu Galileo Galilei, che con il suo saggio intitolato “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, appoggiò il sistema copernicano contro quello tolemaico. Il libro di Galileo Galilei fu incluso nell’elenco dei libri proibiti stilato dalla Chiesa Cattolica.

Oggi il sistema copernicano è stato superato dalle moderne teorie astronomiche. Infatti, è noto che il Sole non occupi il centro dell’universo, e nemmeno quello della nostra galassia, la Via Lattea. Esistono, poi, altrettante galassie, ciascuna con milioni di stelle e di pianeti.

L’espressione “rivoluzione copernicana” fu spesso utilizzata da filosofi e scienziati per designare una dottrina capace di ribaltare completamente il pensiero dominante e i suoi paradigmi di riferimento. Ad esempio, il filosofo Immanuel Kant battezzò la sua dottrina come la “rivoluzione copernicana della filosofia“. Il filosofo tedesco sosteneva che fossero gli oggetti a “regolarsi secondo la natura della nostra facoltà intuitiva” e non viceversa. In sostanza, noi applichiamo ai fenomeni le categorie a priori dello spazio e del tempo che, secondo Kant, non esistono in quanto tali ma sono solo intuizioni pure della nostra sensibilità.

Oggi, si utilizza l’espressione “rivoluzione copernicana” per ogni ribaltamento dei sistemi concettuali sino ad allora universalmente accettati.

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