La strage di Bologna: l’esplosione di una bomba nella stazione di Bologna causa 85 morti e più di 200 feriti
La strage di Bologna: il 2 agosto 1980, l’esplosione di una bomba nella stazione di Bologna causa 85 morti e più di 200 feriti.
Il fatto
2 agosto 1980. Stazione di Bologna, ore 10.25: una bomba a tempo, contenuta in una valigia abbandonata, esplode nella sala d’aspetto della Seconda classe. Perdono la vita 85 persone. Oltre 200 i feriti. Una pagina drammatica della storia italiana; uno degli atti terroristici più gravi del secondo Dopoguerra. A causa della virulenza dell’esplosione, crolla un’intera ala della stazione, investendo in pieno il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario e il parcheggio dei taxi antistante.
Le indagini e le condanne
Nelle ore successive all’attentato, forze dell’ordine e governo attribuiscono l’episodio all’esplosione di una caldaia nel sotterraneo della stazione. Successivamente, le testimonianze dei presenti e i rilievi compiuti in seguito dalle forze di polizia chiariscono la natura dolosa dell’esplosione e la matrice terroristica.
Le indagini si indirizzano verso l’ambiente dell’eversione fascista, in particolare nei confronti dei N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari), e dei suoi leader Valerio Fioravanti e Francesca Mambro (la compagna).
Il processo si apre a Bologna nel 1987: gli indagati sono accusati di banda armata e strage, di associazione sovversiva e calunnia aggravata. Tra gli indagati ci sono anche: Stefano delle Chiaie, esponenti dei servizi segreti (Giuseppe Belmonte, Pietro Musumeli e Francesco Pazienza) e Licio Gelli (gran maestro delle loggia massonica P2).
Si riscontrano, fin dai primi giorni, attività di depistaggio volte a coprire gli autori materiali e ad insabbiare i moventi. Vengono fatte pervenire rivendicazioni telefoniche nelle redazioni dei principali quotidiani da parte dei N.A.R. e delle Brigate Rosse che si rivelano false. Successivamente, si scopre che quelle chiamate erano partite da un’ufficio fiorentino del Sismi.
I processi si protraggono fino al 1995, con la condanna all’ergastolo di Fioravanti e Mambro quali esecutori materiali. Entrambi si professano innocenti, rivendicando molti altri omicidi. Nel 2007 viene condannato in cassazione anche Luigi Ciavardini, come esecutore materiale. Sono, inoltre, stati condannati per depistaggio delle indagini Licio Gelli, Francesco Pazienza e gli ufficiali del Sismi Pietro Musomeli e Giuseppe Belmonte. Il 10 gennaio 2020 è stata emessa una nuova sentenza: ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari). Cavallini, 67 anni, era imputato di concorso in strage. Secondo la procura di Bologna ha fornito supporto logistico agli esecutori materiali della strage, ospitando Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini a Villorba di Treviso prima della strage.
L’Associazione
Nel giugno 1981 è nata l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, che si è posta l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo dell’accaduto e di proporre iniziative a favore della prosecuzione delle indagini.
Patrimonio U.N.E.S.C.O.
Alla stazione è ancora visibile lo squarcio nella parete causato dalla bomba. Alla sala d’aspetto è stato dato il nome di Torquato Secci, padre di una delle vittime e fondatore dell’Associazione Vittime della strage. Nel 2010 i luoghi della strage sono stati dichiarati patrimonio dell’U.N.E.S.C.O. per la pace.
Gli esecutori
Giuseppe Fioravanti (detto Giusva): 8 ergastoli, 134 anni e 8 mesi.
Nato a Rovereto (Trento) il 28 marzo 1958, ma cresciuto a Roma, è un ex-terrorista italiano, appartenente al gruppo eversivo neofascista dei N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari). Comincia la militanza nel Movimento Sociale Italiano e matura la scelta della lotta armata. Arrestato nel 1981 a Padova dopo uno scontro a fuoco nel quale uccide 2 agenti, è riconosciuto colpevole di vari reati e dell’omicidio di 93 persone. Viene così condannato a vari ergastoli. Nel 2004 ottiene la libertà condizionata per buona condotta e nel 2009 la libertà. Lavora attualmente per l’associazione “Nessuno tocchi Caino”.
Francesca Mambro: 9 ergastoli, 84 anni e 8 mesi.
Nata a Chieti il 25 aprile 1959, è un’ex terrorista. Figlia primogenita di un maresciallo, da adolescente è militante del MSI; poi passa al gruppo eversivo dei N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari) come il marito Giuseppe Fioravanti (i due si conoscono in quegli anni e, sposatisi in carcere nel 1985, avranno poi una figlia). Arrestata nel 1982 dopo una sparatoria a Roma nella quale resta ucciso anche un passante, viene condannata a 9 ergastoli per i 96 omicidi compiuti. Dopo anni di carcere, nel 2008 le è stata concessa la libertà vigilata e dal 2013 la sua pena è estinta.
Luigi Ciavardini: 30 anni.
Nato a L’Aquila il 29 settembre 1962, è un ex terrorista appartenente ai N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari). Più volte arrestato e condannato per attività eversive, nel 2007 è stato condannato in via definitiva a 30 anni per la strage di Bologna, compiuta quando non aveva ancora compiuto 18 anni. Una quarantina di giorni prima (il 23 giugno 1980), aveva commesso anche l’omicidio del giudice Mario Amato, che stava indagando sui N.A.R..
Le vittime
Ecco tutti i nomi delle 85 vittime:
ANTONELLA CECI – ANGELA MARINO – LEO LUCA MARINO – DOMENICA MARINO – ERRICA FRIGERIO IN DIOMEDE FRESA – VITO DIOMEDE FRESA – CESARE FRANCESCO DIOMEDE FRESA – ANNA MARIA BOSIO IN MAURI – CARLO MAURI – LUCA MAURI – ECKHARDT MADER – MARGRET ROHRS IN MADER – KAI MADER – SONIA BURRI – PATRIZIA MESSINEO – SILVANA SERRAVALLI IN BARBERA – MANUELA GALLON – NATALIA AGOSTINI IN GALLON – MARINA ANTONELLA TROLESE – ANNA MARIA SALVAGNINI IN TROLESE – ROBERTO DE MARCHI – ELISABETTA MANEA VED. DE MARCHI – ELEONORA GERACI IN VACCARO – VITTORIO VACCARO – VELIA CARLI IN LAURO – SALVATORE LAURO – PAOLO ZECCHI – VIVIANA BUGAMELLI IN ZECCHI – CATHERINE HELEN MITCHELL – JOHN ANDREW KOLPINSKI – ANGELA FRESU – MARIA FRESU – LOREDANA MOLINA IN SACRATI – ANGELICA TARSI – KATIA BERTASI – MIRELLA FORNASARI – EURIDIA BERGIANTI – NILLA NATALI – FRANCA DALL’OLIO – RITA VERDE – FLAVIA CASADEI – GIUSEPPE PATRUNO – ROSSELLA MARCEDDU – DAVIDE CAPRIOLI – VITO ALES – IWAO SEKIGUCHI – BRIGITTE DROUHARD – ROBERTO PROCELLI – MAURO ALGANON – MARIA ANGELA MARANGON – VERDIANA BIVONA – FRANCESCO GOMEZ MARTINEZ – MAURO DI VITTORIO – SERGIO SECCI – ROBERTO GAIOLA – ANGELO PRIORE – ONOFRIO ZAPPALA’ – PIO CARMINE REMOLLINO – GAETANO RODA – ANTONINO DI PAOLA – MIRCO CASTELLARO – NAZZARENO BASSO – VINCENZO PETTENI – SALVATORE SEMINARA – CARLA GOZZI – UMBERTO LUGLI – FAUSTO VENTURI – ARGEO BONORA – FRANCESCO BETTI – MARIO SICA – PIER FRANCESCO LAURENTI – PAOLINO BIANCHI – VINCENZINA SALA IN ZANETTI – BERTA EBNER – VINCENZO LANCONELLI – LINA FERRETTI IN MANNOCCI – ROMEO RUOZI – AMORVENO MARZAGALLI – ANTONIO FRANCESCO LASCALA – ROSINA BARBARO IN MONTANI – IRENE BRETON IN BOUDOUBAN – PIETRO GALASSI – LIDIA OLLA IN CARDILLO – MARIA IDRIA AVATI – ANTONIO MONTANARI.
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