Perché alcuni giornali si chiamano “Gazzetta” e “Corriere”?

Gazzetta dello Sport, Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere della Sera, Corriere dello Sport, e tanti altri perché si chiamano così?

Perché alcuni giornali si chiamano
Perché alcuni giornali si chiamano “Gazzetta” e “Corriere”. Gazzetta dello Sport, Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere della Sera, Corriere dello Sport, Corriere dei Piccoli, e tanti altri perché si chiamano così?

Perché si chiama “Gazzetta”?

Il primo “foglio di notizie” fu diffuso nel 1536 a Venezia per ordine del governo della Repubblica veneziana. Fu diffuso per mettere al corrente la popolazione veneziana della crisi con l’Impero Ottomano. Era scritto a mano perché la stampa non era ancora stata inventata. Si trattava di notizie scritte in piccolo formato (come dei libretti sottilissimi) di 4-8 pagine, ed erano diffusi a cadenza settimanale.

Questi “fogli di notizie” erano venduti a 2 soldi. A Venezia, la moneta da 2 soldi si chiamava “gaxeta“, e i fogli presero il nome della moneta. In seguito, il veneziano “gaxeta” diventò in italiano “gazzetta“. Questi “fogli di notizie” si diffusero così tanto che qualsiasi giornale periodico in cui vi erano scritte delle notizie si chiamò “Gazzetta“. Chi scriveva sulle “gazzette” (quelli che oggi si chiamano giornalisti o cronisti) prendevano il nome di gazzettiere.

Nel ‘700 si iniziarono a differenziare le “gazzette” dai “giornali“. I “giornali” uscivano a cadenza settimanale, quindicinale, o mensile. Le “gazzette”, invece, erano anche quotidiane. Tant’è che il termine “quotidiano” ha sostituito nell’uso comune quello di “gazzetta“.

Perché si chiama “Corriere”?

Nella antica Roma, il “corriere” (chiamato “cursus publicus”) garantiva rapide comunicazioni tra un luogo e l’altro anche a moltissimi chilometri di distanza, per mezzo di una rete fitta di persone e cavalli. La parola “corriere” deriva, appunto, da “correre“.

I corrieri antichi erano dei veri e propri messaggeri di notizie, che avevano l’obbligo di comunicare velocemente l’informazione, correndo a piedi o a cavallo. Il senso della parola “corriere” nei nomi di certi giornali, rievoca proprio la funzione del “messaggero rapido di notizie“.

Nel Medioevo furono fondate delle organizzate “stazioni di posta” per il cambio dei cavalli, visto che un solo animale non poteva percorrere centinaia di chilometri.

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