Abbietto o Abietto?

Abbietto o Abietto? Ecco uno degli errori più frequenti che si possono commettere nella lingua italiana

Abbietto o Abietto
Qui di seguito trovi la soluzione ad uno degli errori più diffusi della lingua italiana: Abbietto o Abietto

Qual è il modo corretto?

La forma corretta è “Abietto”

Il modo corretto di scrivere questa parola è “Abietto”, con una sola “b”. La forma con la doppia “b”, ancora utilizzata, non è considerata sbagliata, ma è ormai desueta. Questo termine ha origine dal latino “abiectus”, che è il participio passato del verbo “abicere”, significante il rifiuto o la respinta di una persona o di un oggetto in modo spregevole. Indica un gesto di allontanamento di qualcosa considerato estremamente sgradevole e ripugnante.

Per comprendere meglio il significato intrinseco di questa parola, è utile analizzarne la composizione. “Abicere” è formato dalla preposizione “ab” e dal predicato “icere”. “Ab” generalmente indica il movimento da un luogo, ma in questo caso può essere considerato come complemento d’agente e può essere tradotto come “da”. “Icere” è un verbo che significa colpire o percuotere. Quindi, “abicere” letteralmente significa “da colpire” o “da percuotere”, rappresentando un gesto energico per allontanare qualcosa o qualcuno, creando una distanza immediata.

Questa azione implica una distanza tra il soggetto e l’oggetto coinvolto, un movimento che non sposta il soggetto ma cambia la posizione dell’oggetto. Questo determina una mancanza di coinvolgimento emotivo o fisico da parte del soggetto rispetto all’oggetto che viene respinto. L’oggetto si trova improvvisamente in una posizione radicalmente differente, mentre il soggetto rimane intoccato.

La differenza tra “abietto” e “abbietto” è principalmente nel valore rafforzato dell’idea, indicato dalla doppia “b”. “Abbietto” mantiene il significato espressivo di “abietto”, ma enfatizza ulteriormente il senso di ripulsa o rifiuto. Entrambi i termini, però, esprimono un forte disgusto e un desiderio di allontanamento o respingimento di ciò che è considerato sgradevole.

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