Il 7 ottobre 2023 è iniziato un nuovo conflitto tra israeliani e palestinesi dopo che Hamas ha lanciato migliaia di razzi su Israele e ha attaccato villaggi e kibbutz israeliani vicino alla Striscia di Gaza
Il 7 ottobre 2023 è iniziato un nuovo conflitto tra israeliani e palestinesi. Questo scontro ha radici che risalgono al 1948. La terra coinvolta è considerata sacra da tre religioni monoteiste: cristianesimo, ebraismo e islamismo.
Nella prima settimana del conflitto, Hamas ha lanciato migliaia di razzi su Israele e ha attaccato villaggi e kibbutz israeliani vicino alla Striscia di Gaza, causando la morte di migliaia di civili. Hanno anche preso ostaggi più di 200 persone.
Israele ha risposto con pesanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza, causando la morte di palestinesi, di cui almeno un terzo sono bambini. Gli attacchi hanno distrutto molti edifici e oltre 200.000 palestinesi sono stati costretti a sfollare senza avere rifugi sicuri, poiché tutti i passaggi sono chiusi.
Attualmente, Gaza è sotto assedio e manca di elettricità, acqua e cibo. Ora il conflitto potrebbe espandersi coinvolgendo altre aree come il Libano Meridionale, la Siria e la Cisgiordania, causando altre migliaia di morti.
L’operazione militare di Hamas è stata chiamata “Tempesta di al-Aqsa“. Prende il nome dalla famosa moschea, simbolo identitario dei palestinesi, che lo scorso 2 ottobre è stata profanata da un migliaio di coloni ebrei con un’incursione dissacratoria nel suo cortile.
Cosa e dove sono la Palestina e Israele?
La Palestina e Israele si trovano all’estremità orientale del Mar Mediterraneo, confinando con il Libano, la Siria, la Giordania e l’Egitto. Insieme, occupano una superficie di circa 26mila chilometri quadrati (è paragonabile in grandezza alla Sicilia, ma sono più lunghe e strette).
Per comprendere meglio di cosa si tratta, è utile immaginare un puzzle con 2 colori distinti: uno simboleggia Israele, mentre l’altro rappresenta la Palestina. All’interno di questo “puzzle”, a partire dal 1947, anno in cui l’Onu ha approvato un piano per dividere il territorio dell’ex Mandato britannico della Palestina tra ebrei e arabi (Risoluzione 181), coesistono 2 entità statali che non sono mai riuscite a trovare un accordo per convivere in pace.
Israele ha la superficie più ampia (quindi ha più “pezzi” del puzzle), circa 20mila chilometri quadrati, mentre la Palestina ne ha 6.020, suddivisi in 2 parti: la Cisgiordania (5.655 chilometri quadrati) e la Striscia di Gaza (365 chilometri quadrati). In Israele risiedono quasi 10 milioni di abitanti, mentre in Palestina sono circa 5,4 milioni (di cui 2,1 milioni a Gaza).
Cos’è la Striscia di Gaza?
La Striscia di Gaza è una stretta porzione di territorio palestinese che si affaccia sul Mar Mediterraneo. Misura appena 40 chilometri in lunghezza e 9 chilometri in larghezza. È confinata tra l’Egitto, Israele e il mare. In questa zona vivono circa 2,1 milioni di persone, principalmente rifugiati palestinesi.
Israele ha il controllo dello spazio aereo, delle acque territoriali e dei passaggi attraverso la recinzione che circonda l’enclave dal 2001. Ogni giorno, ogni persona ha accesso a soli 10 litri d’acqua per bere, lavarsi e cucinare. L’elettricità è disponibile solo per 13 ore al giorno. Oltre l’80% della popolazione vive in condizioni di povertà e la disoccupazione riguarda quasi la metà delle persone.
Cos’è la Cisgiordania?
La Cisgiordania rappresenta l’altra parte del territorio palestinese, dove si trovano città famose come Hebron, Nablus, Jenin e Ramallah, che funge da capitale provvisoria. Questa zona è molto più grande, estendendosi per 5.655 chilometri quadrati dal fiume Giordano verso ovest fino a lambire Gerusalemme.
Anche la Cisgiordania è completamente circondata da una massiccia “barriera di separazione” fatta di cemento e filo spinato. Anche se l’Autorità Nazionale Palestinese rivendica l’intero territorio come proprio, ha il pieno controllo solo sul 18% della Cisgiordania. Il 21% è amministrato in collaborazione con Israele, mentre ben il 61% è sotto il controllo esclusivo israeliano. In questa zona vivono oltre a 450mila coloni ebrei anche 300mila palestinesi.
Chi sono i protagonisti della guerra?
I protagonisti della guerra includono diverse fazioni e gruppi coinvolti nei conflitti tra Israele e i Palestinesi.
Dall’inizio, nel 1948, si sono visti scontri tra le autorità ebraiche e una coalizione di Paesi arabi. Questo ha portato alla creazione di Israele e all’occupazione di diverse aree palestinesi. L’esodo forzato di circa 700mila palestinesi ha generato la cosiddetta “questione palestinese“.
Nel corso degli anni, sono emerse diverse organizzazioni e gruppi con obiettivi e ideologie differenti. Hamas, ad esempio, è un movimento radicale islamista noto per la sua intransigenza verso Israele e per attacchi terroristici.
La situazione è stata ulteriormente complicata dagli Accordi di Oslo del 1993, che hanno portato alla creazione dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ma non hanno risolto completamente la questione.
La Seconda intifada, tra il 2000 e il 2005, ha portato a un’escalation di violenze, con Israele che ha costruito barriere e muri per difendersi dai rischi di attacchi terroristici.
Le tensioni sono continuate, con Hamas che ha preso il controllo della Striscia di Gaza nel 2006 e Israele che ha accelerato la sua politica di espansione nelle colonie della Cisgiordania.
La situazione, quindi, è complessa e coinvolge molte entità con interessi e obiettivi diversi.
Cos’è un campo profughi palestinese
Un campo profughi palestinese è un luogo creato dopo la guerra arabo-israeliana del 1948 per ospitare i palestinesi che furono costretti a lasciare le loro terre a causa del conflitto.
Attualmente, si trovano in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza. In Cisgiordania, ci sono 19 campi profughi ufficiali, con circa 177mila rifugiati, mentre a Gaza se ne contano 8, con circa 479mila rifugiati.
A causa dello spazio limitato, in queste zone la popolazione vive in condizioni di sovraffollamento e con servizi sanitari, scolastici e sociali molto limitati.
Cosa e quante sono le colonie israeliane
Le colonie israeliane sono insediamenti che si sono sviluppati dal 1967 in poi, quando molti israeliani hanno sfruttato il controllo militare ottenuto durante la Guerra dei sei giorni sulla Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est) e sulle alture del Golan. Costruendo case e fondando comunità, essi rivendicano un legame storico e culturale con quei territori, che chiamano con i vecchi nomi di Giudea e Samaria.
Attualmente, in Cisgiordania ci sono più di cento di questi insediamenti israeliani, in alcuni casi si tratta di veri e propri centri urbani, con oltre 450mila coloni. A questi si aggiungono altri 220mila residenti a Gerusalemme Est e 20mila sulle alture del Golan (che dal punto di vista del diritto internazionale appartengono alla Siria).
Gerusalemme: la città santa per le tre religioni monoteiste
Gerusalemme è ritenuta una città santa dalle 3 principali religioni monoteiste. All’interno delle antiche mura, designato come Patrimonio dell’Umanità, si trovano in meno di un chilometro quadrato numerosi luoghi di grande importanza religiosa. Tra questi ci sono il Monte del Tempio, il Muro del Pianto, la Basilica del Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa.
Gerusalemme, come il resto della Palestina e di Israele, è suddivisa. Dopo la Prima Guerra Mondiale, la città era sotto il dominio turco, ma in seguito alla sconfitta dell’Impero Ottomano passò sotto il controllo del Mandato Britannico della Palestina. Secondo il piano di spartizione dell’ONU del 1947, si prevedeva che Gerusalemme fosse posta sotto tutela internazionale. Tuttavia, a causa della guerra arabo-israeliana del 1948, la città fu divisa in una parte occidentale, controllata da Israele, e una parte orientale, sotto il dominio giordano fino al 1967. In seguito alla Guerra dei Sei Giorni, anche la parte orientale di Gerusalemme fu conquistata dalle truppe israeliane. Nonostante ciò, Gerusalemme Est rimane la capitale designata dello Stato di Palestina.
Tra i luoghi sacri di Gerusalemme, alcuni sono oggetto di contestazioni e, in alcune occasioni, sono stati scintilla di conflitti, anche durante l’ultima guerra. La Spianata delle Moschee, chiamata Monte del Tempio per gli ebrei e Tempio di Salomone per i cristiani, è uno dei luoghi più controversi. È il terzo sito religioso più importante al mondo per i musulmani e ospita la Moschea al-Aqsa. Dopo la Guerra dei Sei Giorni, Israele ha effettivamente annesso la parte araba di Gerusalemme, incluso la Spianata delle Moschee. Il controllo di al-Aqsa è stato quindi affidato dalla potenza occupante alla Fondazione Islamica dei Waqf. Sotto la Spianata delle Moschee si trova il Muro del Pianto, dove gli ebrei vanno a pregare. Per questo motivo, nel corso degli anni, alcuni gruppi estremisti ebraici hanno tentato di affermare la loro supremazia sul sito con provocazioni di vario genere.
Chi è Hamas
Hamas è un’organizzazione politica e paramilitare islamista fondata a Gaza nel 1987 da Ahmed Yassin. Ha guadagnato popolarità all’interno della società palestinese fornendo servizi come ospedali, scuole e biblioteche. Nel 2006 ha vinto le elezioni. Tuttavia, l’ala militare di Hamas ha commesso attentati in Israele e non riconosce il diritto di Israele all’esistenza. A causa di queste azioni, è considerata un’organizzazione terroristica da Stati Uniti, Unione Europea e numerosi altri Paesi.
Chi è Hezbollah
Hezbollah, o “Partito di Dio“, è un’organizzazione paramilitare islamista libanese fondata nel 1982 durante l’invasione israeliana del Libano. È diventata anche un partito politico, con Hassan Nasrallah come segretario. Nonostante le differenze religiose (sunniti per Hamas e sciiti per Hezbollah), negli ultimi anni i rapporti tra le due organizzazioni si sono intensificati. Esiste la possibilità che Hezbollah possa intervenire in sostegno di Hamas in questa guerra, ma ciò potrebbe mettere a rischio l’instabile economia libanese.
Chi è Mahmud Abbas
Mahmud Abbas, noto anche come Abu Mazen, è il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese. Ha preso il posto di Yasser Arafat nel 2005, dopo la morte di quest’ultimo per cause naturali l’anno precedente. Attualmente, Abbas è ancora in carica, avendo posticipato più volte le elezioni. Nel 2006 è entrato in conflitto con Hamas, venendo accusato di aver cospirato contro di essa e di aver collaborato con Israele.
Chi è Benjamin Netanyahu
Benjamin “Bibi” Netanyahu è un politico e ex militare israeliano. È stato Primo Ministro di Israele dal 29 dicembre 2022 (dopo aver già ricoperto la carica in altri due mandati). Netanyahu è noto per la sua posizione rigida sulla questione palestinese. Inoltre, è stato oggetto di critiche per accuse di corruzione, frode e abuso di potere, per le quali è attualmente sotto processo.
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