Da quando vige il regime forfettario tassato al 15% entro i 65 mila euro, molti autonomi avrebbero dichiarato meno in modo da rientrare nella soglia
La flat Tax incentiva l’evasione? Dalla relazione allegata alla Nadef è emerso che a livello nazionale l’evasione fiscale è in diminuzione. Il trend, però, nasconde un andamento opposto dell’Irpef. Infatti, nel 2020 lo Stato ha ottenuto solo il 68,7% di quanto avrebbe dovuto ottenere da lavoratori autonomi e imprese. Secondo i calcoli del Ministero, l’evasione dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche ha sottratto alle casse italiane 27,65 miliardi di euro. Quindi, anche se a livello nazionale si evade meno, la propensione degli autonomi ad evadere è aumentata.
La notizia arriva proprio nei giorni in cui il nuovo governo sta lavorando all’innalzamento della soglia per il regime forfettario da 65 mila a 85 mila euro l’anno, per il quale devono ancora essere trovati i fondi.
Perché è aumentata l’evasione?
La relazione mette in risalto il fenomeno dei “falsi minimi“. Dal 2019, in Italia vige il regime forfettario per le partite Iva che guadagnano meno di 65 mila euro l’anno. Per questi soggetti, la tassazione non è progressiva, ma fissa al 15%.
Ciò vuol dire che guadagnare anche un solo euro più della soglia porterebbe a versare le tasse secondo la normale aliquota Irpef del 43%. Il che ha spinto molti lavoratori autonomi a dichiarare meno introiti, in modo da rientrare nella soglia del 65 mila.
Cos’altro dice la relazione?
Gli autori, esperti economisti guidati da Alessandro Santoro, avvertono che si tratta di risultati preliminari, che però suggeriscono che la flat tax alle partite Iva abbia fatto aumentare l’evasione fiscale, anziché farla diminuire.
La relazione, poi, sottolinea che l’evasione dell’Iva si è ridotta in concomitanza con gli incentivi ai pagamenti elettronici, tra cui la fatturazione elettronica e lo split payment, per cui i committenti versano l’Iva direttamente all’erario e non tramite i prestatori.
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