L’assegno di assistenza è una misura che può migliorare la vita di molti anziani non autosufficienti e delle loro famiglie
Assegno di assistenza per anziani: cos’è e come funziona. L’assegno di assistenza per anziani è una nuova misura introdotta dal Governo per supportare le famiglie che si prendono cura di anziani non autosufficienti. Si tratta di un contributo economico di 850 euro mensili, erogato per due anni a titolo sperimentale (2025-2026), a favore di anziani over 80 con gravi bisogni assistenziali e ISEE inferiore a 6.000 euro.
Alcune informazioni utili:
- Numero di potenziali beneficiari: 24.509 (stima)
- Costo complessivo della misura: 500 milioni di euro per due anni
- Risorse stanziate per la riforma delle politiche a favore degli anziani: 1 miliardo di euro
- Obiettivo del Governo: raggiungere una dotazione finanziaria di 5-7 miliardi di euro nel corso della legislatura
A cosa serve l’assegno?
L’assegno è pensato per coprire i costi di una badante regolarmente assunta o per acquistare servizi di assistenza qualificati. L’obiettivo è quello di permettere agli anziani non autosufficienti di vivere dignitosamente nella propria casa, evitando il ricovero in una struttura residenziale.
Qual è il contesto legislativo?
L’assegno di assistenza è previsto dalla legge delega 33/2023, che riforma le politiche a sostegno degli anziani. La misura rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e si inserisce in un contesto di crescente attenzione alle esigenze degli anziani in Italia.
Come funziona l’assegno?
L’assegno si compone di due parti:
- Quota fissa: pari all’indennità di accompagnamento (531,76 euro mensili nel 2024)
- Quota integrativa: 850 euro mensili
Per accedere all’assegno è necessario presentare domanda all’Inps, che erogherà il contributo direttamente al beneficiario.
L’assegno di assistenza non copre interamente i costi di una badante a tempo pieno. Tuttavia, sommato all’indennità di accompagnamento, il sostegno complessivo si avvicina ai 1.400 euro mensili, rappresentando un aiuto significativo per gli anziani in condizioni di povertà.
Cosa accade se l’assegno non viene utilizzato correttamente?
L’Inps monitorerà l’utilizzo dell’assegno e in caso di uso improprio (es. mancata assunzione di badante) il contributo verrà revocato.
Quali sono i criteri di accesso?
Per accedere all’assegno è necessario:
- Avere almeno 80 anni
- Essere in condizioni di bisogno assistenziale gravissimo
- Essere già beneficiario dell’indennità di accompagnamento
- Avere un ISEE inferiore a 6.000 euro
Limiti e criticità
L’assegno di assistenza rappresenta un passo avanti importante, ma presenta alcune criticità:
- L’importo non copre interamente i costi di una badante a tempo pieno
- La platea dei beneficiari è ristretta (solo over 80 con ISEE basso)
- La durata è limitata a due anni
E’ un primo passo verso un sistema di assistenza più efficace?
L’assegno di assistenza è un primo passo verso un sistema di assistenza agli anziani più efficace e completo. Tuttavia, sono necessari ulteriori interventi per ampliare la platea dei beneficiari, aumentare l’importo del contributo e renderlo strutturale.
Potrebbero interessarti anche questi articoli:
FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].
Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.