Perché l’8 marzo è la “Festa della donna”?

La “Giornata internazionale dei diritti della donna” (nota anche come “Festa della donna”), ricorre l’8 marzo

Perché l'8 marzo è la Festa della donna
Perché l’8 marzo è la “Festa della donna”? Dal 1977 la “Festa della Donna” è un evento internazionale. In tutto il mondo vengono fatte manifestazioni e festeggiamenti per ricordare le lotte sociali e politiche che le donne hanno affrontato per ottenere diritti che, per l’uomo, sono normali da sempre.

Cos’è la esta della donna

La “Giornata internazionale dei diritti della donna” (nota anche come “Festa della donna”), ricorre l’8 marzo per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo. Infatti, se oggi le donne possono indossare i pantaloni, andare a scuola, votare, lavorare ed essere indipendenti è proprio grazie alle ribellioni che le donne in passato hanno portato avanti per spezzare i modelli sociali e culturali in cui non si riconoscevano.

Viene associata alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre.

L’origine della Festa della donna

La cosiddetta “Festa della donna” viene collegata a 2 avvenimenti storici.

Il primo risale al 1911 (quello che per molti diede origine a questa ricorrenza). L’8 marzo di quell’anno, un gruppo di operaie di una industria tessile di New York stava scioperando da giorni contro condizioni in cui si trovavano a lavorare. Per stroncare la protesta, i proprietari dell’azienda avevano bloccato le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire. Ad un tratto, però, qualcosa andò storto e scoppiò un incendio che uccise 134 lavoratrici. Tra queste donne c’erano molte immigrate (anche italiane) che cercavano semplicemente di migliorare la propria condizione di vita.

Il secondo evento risale al 1917 ed è legato alla Rivoluzione di febbraio in Russia, durante la Prima Guerra Mondiale. Nella giornata dell’8 marzo di quell’anno, oltre a tutti gli uomini in rivolta, anche molte operaie russe scesero in strada a protestare contro lo zar. Questa data viene ricordata come determinante per la storia del genere femminile.

Nessuno dei 2 eventi, però, portò all’istituzione della “Giornata internazionale dei diritti della donna“.

In realtà, infatti, la nascita della “Festa della donna” è strettamente collegata al clima politico di inizio ‘900, quando la popolazione femminile cominciava ad organizzarsi per reclamare maggiori diritti (tra cui il diritto al voto). Così, nel 1909, il Partito Socialista americano lanciò l’idea di una giornata dedicata all’importanza delle donne all’interno della società (che venne celebrata il 23 febbraio). La proposta travalicò i confini nazionali e venne ripresa nel 1910 dall’attivista Clara Zetkin (durante la seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste tenutasi a Copenaghen, in Danimarca). Da quel giorno ogni Paese cominciò a scegliere una data sul calendario da dedicare alle donne. Poi, nel 1921 si pensò ad un’unica data internazionale e la scelta ricadde sull’8 marzo (probabilmente per ricordare la protesta del 1917).

Perché si regala la mimosa?

Il fiore di mimosa è un’usanza tutta italiana. Nel 1946, 2 donne iscritte all’UDI (Unione donne italiane), Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti, uomo politico italiano) e Teresa Mattei, proposero di adottare questo fiore come simbolo della Festa della Donna.

La decisione fu messa ai voti e le donne dell’UDI votarono all’unanimità per questo fiore. Gli altri fiori in gara erano gli anemoni e i garofani (arrivati rispettivamente al secondo e al terzo posto). La mimosa vinse per le sue caratteristiche: è l’unico fiore che fiorisce a marzo; è economico (quindi può essere regalato da tutti); riesce a crescere (nonostante la sua fragilità apparente) anche su terreni difficili.

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