Il rapporto della Guardia di Finanza su sprechi e truffe nella spesa pubblica: il danno erariale causato dai dipendenti pubblici ammonta a 8 miliardi
Tra falsi invalidi, finti poveri e funzionari corrotti in 2 anni sono stati sottratti allo Stato 15 miliardi. Dal 1° gennaio 2020 al 30 settembre 2021 ci sono stati 65.600 controlli e 12 mila fascicoli aperti per delega dei magistrati penali, circa 1.700 per la Corte dei conti.
Ci sono i falsi invalidi, i cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza pur non avendone titolo, quelli che incassano la pensione dei parenti morti, i medici che lavorano nel settore privato pur risultando in servizio in una struttura pubblica e i funzionari pubblici infedeli che prendono tangenti per agevolare le imprese nell’aggiudicazione degli appalti.
Le cifre contenute nel rapporto della Guardia di Finanza su sprechi e truffe nella spesa pubblica ammontano a circa 15 miliardi di euro (di questi, il danno erariale causato dai dipendenti della pubblica amministrazione ammonta a 8 miliardi di euro).
Pensioni dei parenti morti
Un’indagine avviata dalla procura di Velletri (Roma) per controllare pensioni di anzianità, di vecchiaia, erogazione dell’assegno sociale e contributo per l’invalidità ha incrociato i dati dell’Inps con quelli della Finanza. E’ emerso che 21 cittadini percepivano somme dovute a soggetti deceduti anche più di 10 anni fa con un danno per l’Istituto di previdenza di un milione e 400 mila euro.
Bonus senza requisiti
A Messina 260 cittadini hanno chiesto e ottenuto “buono spesa“, “sostegno alle locazioni” e “buono baby sitting” senza avere i requisiti. Tra loro 40 sono stati denunciati per indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e falso in atto pubblico, gli altri 220 segnalati per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative. Invece, a Bologna, grazie all’autocertificazione, 154 famiglie prendevano “buoni spesa” per 600 euro al mese dichiarando di essere indigenti mentre avevano regolare impiego. Sistema identico a Napoli dove i beneficiari erano oltre 700.
Reddito di cittadinanza
È uno dei settori dove è altissimo il numero degli illeciti. Sono oltre 217 i milioni di euro richiesti da chi non aveva titolo, più di 127 i milioni di euro già riscossi. Tra i percettori abusivi ci sono soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti, appartenenti ad associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva nonché stranieri non in possesso dei requisiti di residenza.
A Reggio Calabria molte delle 300 persone denunciate per aver percepito le somme sono “‘ndranghetisti organici alle maggiori cosche della locride, già gravati da pesanti condanne passate in giudicato per associazione per delinquere di stampo mafioso“. Uno di loro girava in Ferrari, altri due sono “detenuti per associazione di stampo mafioso“.
A Palermo su 1.400 percettori abusivi che hanno sottratto un milione e 200 mila euro allo Stato “145 hanno precedenti condanne per mafia“.
Situazione simile a Napoli: 120 denunciati per un milione e 200 mila euro percepiti illecitamente.
Ed era la criminalità ad aver gestito le “1.532 domande presentate nel 2020 da stranieri abitanti a Genova, ma privi dei requisiti necessari” che sono riusciti a guadagnare tre milioni e 500 mila euro.
Medici
16 medici a Civita Castellana (Viterbo) risultavano in servizio in ospedale mentre svolgevano attività privata nel Poliambulatorio privato e hanno frodato alle Asl 3 milioni di euro.
In un ospedale romano sono stati invece denunciati 141 medici e paramedici “per aver permesso ad amici e parenti di eseguire accertamenti diagnostici completamente gratuiti e senza seguire le ordinarie liste di attesa“. Il meccanismo era semplice: “Il medico accedeva al sistema, presentava la richiesta e dopo l’esame o le analisi consegnava il referto evitando il pagamento del ticket alla Regione Lazio. A usufruire della corsia preferenziale 523 tra parenti e amici di medici e infermieri che hanno frodato oltre 323 milioni di euro“.
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