L’Algeria vuole entrare nei BRICS

L’Algeria ha presentato richiesta ufficiale di adesione ai BRICS, l’alleanza internazionale che riunisce Brasile, Russia, India, Cina, e Sudafrica

L'Algeria vuole entrare nei BRICS
L’Algeria vuole entrare nei BRICS. Il termine “BRICS” è l’acronimo usato in economia internazionale per riferirsi l’alleanza internazionale che riunisce Brasile, Russia, India, Cina, e Sudafrica. I BRICS, tra le altre cose, hanno in cantiere l’introduzione di una nuova valuta di riferimento internazionale, alternativa al dollaro.

Argentina e Iran hanno fatto richiesta informale di poter aderire al gruppo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche lo storico alleato americano dell’Arabia Saudita e l’Algeria. Quest’ultimo ha presentato richiesta ufficiale di adesione al gruppo. Ad annunciarlo è stata la rappresentante del Ministero degli esteri algerino, Leila Zerrogui: “Abbiamo presentato la nostra domanda e sia la Russia che la Cina hanno accolto favorevolmente l’adesione dell’Algeria“.

La volontà algerina di entrare a far parte dei BRICS si era già manifestata nel corso dell’ultimo summit. In quell’occasione il Presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, dichiarò: “L’imperativo di assicurare l’instaurazione di un nuovo ordine economico in cui regni la parità e l’equità tra i Paesi. Le nostre esperienze passate ci hanno mostrato che lo squilibrio registrato sulla scena internazionale e l’emarginazione dei Paesi emergenti all’interno degli organismi mondiali costituiscono una fonte di instabilità, mancanza di equità e assenza di sviluppo“.

L’Algeria è il nono produttore di gas al mondo e, secondo i piani dell’ex Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, sarebbe dovuto diventare il primo fornitore per l’Italia. Mario Draghi aveva scelto l’Algeria per sostituire le forniture provenienti dalla Russia, ma oggi si scopre che l’Algeria farà parte di una stretta alleanza politica ed economica proprio con la Russia.

Inoltre, il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, ha annunciato che si recherà a Mosca per firmare con la Russia una fornitura di armi per un valore compreso tra 12 e 17 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni. Sottomarini, aerei stealth Su-57 (Sukhoi), bombardieri Su-34 e caccia Su-30, oltre ai nuovi sistemi di difesa aerea, come l’S-400, il Viking e l’Antey-4000, saranno i mezzi e i sistemi d’arma per cui l’Algeria aumenterà del 130% il proprio bilancio militare, raggiungendo i 22,6 miliardi di dollari. Con la conclusione dell’accordo sulla commessa militare, l’Algeria si collocherà tra i tre maggiori importatori di armamenti russi al mondo.

Decisione che arriva poco dopo che i due Paesi hanno condotto una esercitazione navale congiunta nel Mediterraneo occidentale. Diversi eurodeputati del Partito popolare europeo hanno espresso preoccupazione per le manovre militari congiunte condotte da Russia e Algeria nel Mediterraneo. I deputati europei ritengono che questa collaborazione sia “estremamente preoccupante non solo per la pace e la sicurezza, ma anche per gli interessi dell’Occidente e dell’Unione europea“.

Alla fine del mese scorso, alcuni di membri del Congresso degli Stati Uniti, guidati dalla repubblicana Lisa McClain, hanno indirizzato una lettera al Segretario di Stato Antony Blinken esprimendo le loro preoccupazioni per i legami sempre crescenti tra Russia e Algeria.

Elizabeth Moore Aubin, ambasciatrice degli Stati Uniti in Algeria, ha confermato la possibilità che il Congresso degli Stati Uniti chieda l’applicazione di sanzioni al Paese magrebino in base alla Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (CAATSA) approvato dal Congresso nel 2017.

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