Con lo scoppio della guerra in Ucraina, Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti, è finito al centro di polemiche perché la Russia lo ha accusato di aver finanziato laboratori del Pentagono per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina
Il figlio di Biden ha finanziato laboratori del Pentagono per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina? Con lo scoppio della guerra in Ucraina, Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti, è finito al centro di polemiche perché la Russia lo ha accusato di aver finanziato laboratori del Pentagono per lo sviluppo di armi biologiche in Ucraina.
Le accuse contro Hunter Biden sono state lanciate da Igor Kirillov, capo del dipartimento dell’esercito per la difesa nucleare, chimica e biologica. Il dirigente russo sostiene che la società di investimento del figlio del presidente americano, la Rosemont Seneca, dotata di almeno 2,4 miliardi di dollari di capitali di investimento, ha contatti ed affari molto stretti con fornitori dei “31 biolaboratori del Pentagono nel mondo” ed è implicata nel finanziamento del programma biologico di Kiev. “La dimensione del programma è impressionante“, ha dichiarato Kirillov.
In precedenza, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante la campagna elettorale contro Joe Biden, aveva fatto leva su presunti affari in Ucraina del figlio dell’attuale presidente. Soprattutto quelli legati alla Burisma Holdings (la maggiore compagnia energetica dell’Ucraina). Per quel lavoro, il figlio del Presidente aveva percepito fino al 2019 uno stipendio pari a 50mila dollari al mese. “Putin sveli i misfatti di Hunter Biden“, ha detto Trump qualche giorno fa.
La Russia sostiene che il figlio di Biden ha finanziato laboratori segreti attraverso il suo fondo d’investimento Rosemont Seneca. Dal suo PC sono “spuntate” le e-mail che documentano il suo lavoro per garantire milioni di dollari di finanziamenti a Metabiota, un’azienda californiana contractor del Pentagono, specializzata nella ricerca su malattie che causano pandemie da utilizzare come armi.
Dalle mail risulta che Hunter presentò Metabiota a una società di gas ucraina, Burisma, per un “progetto scientifico” relativo a laboratori di biosicurezza in Ucraina. Il vicepresidente di Metabiota, in un’e-mail inviata a Hunter, nel 2014 evocava progetti per “affermare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia“.
Le e-mail che tracciano gli interessi di Hunter sono state pubblicate prima sul New York Post (il tabloid statunitense che parlò per primo, nel 2020, dell’esistenza di questo computer) e poi dal Daily Mail.
Oltre 50 ex funzionari dell’intelligence statunitense firmarono una lettera, bollando la rivelazione come “operazione di informazione russa“. Aggiungendo: “Se abbiamo ragione questa è la Russia che cerca di influenzare il modo in cui gli americani votano in queste elezioni e crediamo fermamente che gli americani debbano esserne consapevoli“.
La tesi che si trattasse di disinformazione russa fu rilanciata da varie testate, tra cui il New York Times, mentre i social censuravano lo scoop del New York Post con la scusa che si trattava di informazioni non verificate. La censura venne messa in atto a poche settimane dalle elezioni presidenziali che si sarebbero tenuto il 3 novembre. Quindi, davanti a quelle rivelazioni che avrebbero potuto mettere in crisi il candidato democratico Joe Biden la stampa e pezzi dell’intelligence americana si schierarono a favore del Partito Democratico. Inoltre, a novembre del 2020 Biden assunse vari ex dirigenti di Facebook nel team di transizione.
Cosa c’è nelle e-mail?
In un computer lasciato in un centro riparazioni nel Delaware nell’aprile 2019, proprio nelle settimane in cui Joe Biden annunciava la sua candidatura alla presidenza, sono state trovate e-mail compromettenti. Alcuni giornali le hanno immediatamente pubblicate. Altri, invece, no.
Dalle e-mail risulta che la “Rosemont Seneca Technology Partners” investì 500mila dollari nella società di ricerca sui patogeni di San Francisco e ne raccolse altri milioni attraverso aziende come Goldman Sachs.
Hunter presentò Metabiota ai vertici di Burisma (azienda di cui era membro del consiglio d’amministrazione) per un “progetto scientifico” relativo a biolaboratori in Ucraina.
In uno scambio di e-mail, la vicepresidente di Metabiota, Mary Guttieri, scrisse a Hunter nell’aprile 2014 (2 mesi dopo l’invasione e l’annessione della regione della Crimea da parte della Russia): “Come promesso, ho preparato il promemoria allegato, che fornisce una panoramica di Metabiota, il nostro impegno in Ucraina e di come possiamo potenzialmente sfruttare il nostro team, le nostre reti e le nostre idee per affermare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia e la continua integrazione in Società occidentale“.
Alcuni giorni dopo, un uomo di Burisma, Vadym Pozharskyi, parlò a Biden di un “progetto” (quello) e scrisse “che hai chiamato ‘Science Ukraine'”.
Di fatto, dai bilanci di spesa del governo, risulta che gli Usa nel 2014 garantirono a Metabiota 23,9 milioni di dollari, dei quali 307.091 dollari per “progetti di ricerca ucraini“.
Ammettiamolo, se fosse capitato a uno dei figli di Trump… chissà quanti Impeachment.
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