Il progetto Hatedemics rappresenta un tentativo innovativo di contrastare l’odio online e le fake news attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, l’implementazione del progetto potrebbe limitare il rispetto dei principi democratici e dei diritti fondamentali, come la libertà di espressione e l’accesso alle informazioni
Hatedemics, il progetto europeo contro disinformazione, discorsi razzisti, xenofobi e intolleranti, e teorie del complotto. Un nuovo progetto europeo, denominato Hatedemics, si propone di contrastare l’odio online e le fake news attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, il progetto mira a sviluppare una piattaforma accessibile a Ong, giornalisti, fact checker, autorità pubbliche e studenti per affrontare in modo tempestivo ed efficace i discorsi d’odio e la disinformazione.
Secondo Marco Guerini, responsabile dell’Unità LanD alla Fbk e coordinatore del progetto, Hatedemics rappresenta una missione concreta e condivisa per trasformare il web in uno spazio sicuro e informativo, fondato sulla ricerca della verità e il rispetto reciproco. La piattaforma, dotata di strumenti avanzati di intelligenza artificiale, consentirà di individuare automaticamente i discorsi d’odio e la disinformazione, valutarne l’eventuale diffusione virale e promuovere contro-narrazioni basate sul dialogo. L’obiettivo ultimo è prevenire la polarizzazione e la diffusione di discorsi razzisti, xenofobi e intolleranti.
Il progetto, finanziato con un milione di euro dall’Unione Europea, si propone di prevenire e contrastare fenomeni quali la polarizzazione, la diffusione della disinformazione e le teorie del complotto. Utilizzando tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, Hatedemics intende fornire strumenti efficaci ai fact checker e ai giovani attivisti per aumentare la consapevolezza e creare contro-narrazioni basate sul dialogo.
Tuttavia, sorgono delle preoccupazioni riguardo all’aspetto della censura e alla manipolazione dell’opinione pubblica attraverso l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale. Alcuni osservatori temono che il progetto possa essere utilizzato per influenzare le opinioni e modificare i comportamenti dei cittadini, condizionando l’accesso alle informazioni e limitando la libertà di espressione.
Il lavoro di Hatedemics si articola in tre fasi principali. Innanzitutto, si effettua una scansione del web alla ricerca di potenziali discorsi d’odio utilizzando strumenti di intelligenza artificiale avanzati. Successivamente, le informazioni raccolte vengono utilizzate per stimare e affrontare l’odio online e le fake news. Infine, attraverso il lavoro di attivisti e fact checker, si creano contro-narrazioni e si valutano i cambiamenti comportamentali determinati dall’intervento.
Il coordinatore del progetto, Marco Guerini, ha sottolineato l’importanza di trasformare il web in uno spazio sicuro e informativo, dove la ricerca della verità e il rispetto reciproco siano i valori fondanti. Tuttavia, alcuni osservatori sollevano dubbi sulla reale finalità del progetto e sui potenziali rischi di abusi legati alla censura e alla manipolazione dell’opinione pubblica.
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