Nel porto di Genova, un operaio di 52 anni, Giovanni Battista Macciò, ha perso la vita dopo essere stato travolto da un mezzo chiamato ralla. L’operaio stava controllando i sigilli di un container quando è stato colpito da un’altra ralla che stava effettuando una manovra. Il conducente della ralla, un collega di Macciò, è indagato per omicidio colposo. Il portuale alla guida del mezzo ha dichiarato di essere stato colpito da un “colpo di sonno a causa dell’iperlavoro”. Ha ammesso di aver fumato cannabis uno o due giorni prima dell’incidente
Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre 2024 nel porto di Genova, un operaio di 52 anni, Giovanni Battista Macciò, ha perso la vita dopo essere stato travolto da un mezzo chiamato ralla. L’operaio stava controllando i sigilli di un container quando è stato colpito da un’altra ralla che stava effettuando una manovra. Il conducente della ralla, un collega di Macciò, è attualmente indagato per omicidio colposo.
Il portuale alla guida del mezzo ha dichiarato, tramite il suo avvocato Paolo Scovazzi, di essere stato colpito da un “colpo di sonno a causa dell’iperlavoro”. Ha spiegato che era molto stanco e ha ammesso di aver fumato cannabis uno o due giorni prima dell’incidente per cercare di rilassarsi e riuscire a dormire. Tuttavia, i test effettuati hanno mostrato che non era sotto l’effetto della sostanza al momento dell’incidente. L’uomo è risultato negativo all’alcol.
Le indagini sono in corso e gli inquirenti stanno analizzando vari materiali per ricostruire la dinamica dell’incidente. Sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza del porto, che mostrano la ralla mentre cambia direzione in modo improvviso, impattando contro un altro mezzo e travolgendo Macciò. Gli investigatori stanno anche esaminando i documenti relativi allo stato di servizio del conducente e alle verifiche periodiche del mezzo.
Il portuale indagato ha sottolineato la sua devastazione per quanto accaduto e ha detto: “Sono distrutto per quello che è successo. L’altro collega (rimasto ferito) è come un fratello.” La Procura di Genova sta ora aspettando i risultati delle controanalisi per confermare i risultati del primo test sui cannabinoidi.
In seguito all’incidente mortale, il porto ha proclamato un giorno di lutto e gli operai hanno deciso di scioperare per 24 ore. La comunità portuale si è stretta attorno alla famiglia della vittima, esprimendo il proprio dolore per la perdita.