Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha istituito un gruppo di lavoro per affrontare il tema del “falso misticismo” e dell'”abuso spirituale”, fenomeni in crescita che colpiscono le persone più vulnerabili
Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha istituito un gruppo di lavoro per affrontare il tema del “falso misticismo” e dell'”abuso spirituale”, fenomeni in crescita che colpiscono le persone più vulnerabili. Il cardinale Prefetto della Dottrina della Fede, Victor Manuel Fernandez, ha dichiarato che attualmente non esiste nel Diritto della Chiesa un reato specifico denominato “falso misticismo”, sebbene termini simili siano utilizzati dai canonisti in relazione agli abusi.
Il gruppo di lavoro avrà come obiettivo quello di valutare come tipificare il delitto di abuso spirituale e proporre modifiche legislative appropriate. Fernandez ha sottolineato che l’uso improprio di esperienze soprannaturali o elementi mistici per esercitare controllo sulle persone è considerato di particolare gravità morale e potrebbe costituire un’aggravante nel caso di altri delitti.
Nelle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, il Dicastero ha precisato che l’uso di esperienze soprannaturali asserite come mezzo per esercitare dominio sulle persone è moralmente grave. Pertanto, si propone di evitare l’espressione troppo ampia e polisemica di “falso misticismo” e si suggerisce invece la creazione di un reato specifico per “abuso spirituale”.
Il gruppo sarà presieduto dal Prefetto del Dicastero per i Testi legislativi e collaborerà con membri dei Dicasteri della Dottrina della Fede e dei Testi Legislativi per analizzare questa possibilità e presentare proposte concrete su come affrontare questi fenomeni all’interno della Chiesa.
MONDO
ANSA – NUOVE REGOLE PER I FUNERALI DEI PAPI
Sono state introdotte importanti novità riguardanti le esequie dei Pontefici. Papa Francesco, in più occasioni, aveva espresso il desiderio di un funerale più sobrio: “con dignità ma come ogni cristiano”. Ora queste intenzioni si traducono in una nuova normativa, valida per tutti i futuri Papi, con regole che semplificano i riti tradizionali e prevedono opzioni come la sepoltura al di fuori del Vaticano. Tra le novità principali troviamo: Constatazione della morte: non avverrà più nella camera privata del Papa, ma nella sua cappella. Deposizione immediata nella bara: il corpo del Pontefice sarà posto direttamente nell’unica bara di legno e, successivamente, in una interna di zinco, eliminando l’uso delle tre bare tradizionali (cipresso, piombo e rovere). Esposizione del corpo: il corpo del Papa sarà esposto alla venerazione dei fedeli già dentro una bara aperta, e non su un alto catafalco. Snellimento dei riti: la struttura delle tre “stazioni” rimane invariata, ma con significative semplificazioni per rendere i riti più lineari e in sintonia con la fede nella Risurrezione di Cristo. Possibilità di sepoltura fuori dal Vaticano: vengono fornite indicazioni per eventuali tumulazioni in luoghi diversi dalla Basilica Vaticana. L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha curato la stesura della seconda edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata da Papa Francesco il 29 aprile 2024. La prima copia stampata è stata consegnata al Pontefice il 4 novembre scorso. L’arcivescovo Diego Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche dei Pontefici, ha spiegato il senso delle modifiche: “Una seconda edizione si è resa necessaria anzitutto perché Papa Francesco ha chiesto, come dichiarato da lui stesso in diverse occasioni, di semplificare e adattare alcuni riti in modo che la celebrazione delle esequie del Vescovo di Roma esprimesse meglio la fede della Chiesa in Cristo Risorto. Il rito rinnovato, inoltre, doveva evidenziare ancora di più che le esequie del Romano Pontefice sono quelle di un pastore e discepolo di Cristo e non di un potente di questo mondo.” Le tre fasi tradizionali delle esequie pontificie sono state mantenute, ma riorganizzate: Nella casa del defunto: La constatazione della morte avverrà nella cappella privata del Papa, non più nella sua camera. La salma sarà posta subito in una bara di legno, seguita da una interna di zinco, eliminando la prima traslazione al Palazzo Apostolico. Nella Basilica Vaticana: Un’unica traslazione porterà il corpo nella Basilica di San Pietro, dove si procederà alla chiusura della bara e alla celebrazione della Messa esequiale. Il corpo del Papa sarà esposto direttamente nella bara, eliminando l’uso di un alto cataletto per l’esposizione. Nel luogo della sepoltura: La fase finale prevede la traslazione del feretro al luogo del sepolcro e la tumulazione. La tradizionale pratica di chiudere il corpo in tre bare successive è stata eliminata, semplificando notevolmente questa parte del rito. L’arcivescovo Ravelli ha sottolineato: “Questa stazione ha subito un significativo snellimento a causa dell’eliminazione della deposizione e chiusura della bara di cipresso in una seconda di piombo e in una terza di rovere o di altro legno.”
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PAPA FRANCESCO
VATICANNEWS – PAPA FRANCESCO DA IL NULLA OSTA PER IL CULTO DI MEDJUGORJE
Il Vaticano ha espresso una posizione ufficiale sulle presunte apparizioni della Madonna a Medjugorje, una piccola cittadina in Bosnia ed Erzegovina che, negli ultimi 40 anni, è diventata una delle mete di pellegrinaggio più importanti per i cattolici. Tuttavia, le apparizioni sono sempre state oggetto di scetticismo all’interno della Chiesa. Dopo un’indagine durata quasi 15 anni, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha concluso il suo lavoro, senza però pronunciarsi sulla “soprannaturalità” delle apparizioni. Invece, ha rilasciato il giudizio più favorevole possibile, il cosiddetto “nihil obstat”, che permette ai fedeli di aderire “in forma prudente” al culto di Medjugorje. In un comunicato ufficiale, il Vaticano ha sottolineato che i pellegrini possono trarre “uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale”, ma ha chiarito che il riconoscimento del culto pubblico non equivale a una certificazione della natura soprannaturale delle apparizioni. Non vi è, quindi, alcun obbligo per i fedeli di credere alle apparizioni. Questa decisione riflette le nuove linee guida del Vaticano in materia di miracoli, modificate proprio quest’anno. Secondo queste linee, la Chiesa non ha più il compito di esprimere dichiarazioni definitive sui miracoli, un potere riservato solo al Papa, a meno che non ci siano prove evidenti di falsificazione. Le prime presunte apparizioni della Madonna a Medjugorje risalgono al 24 giugno 1981, sulla collina vicina alla cittadina. Sei persone, conosciute come i “veggenti”, affermarono di aver visto la Madonna. Da allora, decine di migliaia di altre persone hanno dichiarato di avere avuto visioni simili. Dei sei veggenti originari, alcuni sostengono di vedere ancora oggi apparizioni quotidiane, mentre altri parlano di visioni annuali. A differenza di altri luoghi di pellegrinaggio mariano, come Lourdes in Francia o Fatima in Portogallo, dove le apparizioni della Madonna sono state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, Medjugorje non ha mai ricevuto una simile approvazione. Nonostante ciò, la Chiesa ha permesso i pellegrinaggi ufficiali solo nel 2019. Nei decenni successivi alle prime apparizioni, molti vescovi e funzionari vaticani hanno espresso dubbi sull’attendibilità delle testimonianze, basandosi anche su indagini condotte a livello locale. Alcuni hanno suggerito che il fenomeno delle apparizioni potesse nascondere interessi economici legati al turismo religioso, molto redditizio per la comunità locale. Ogni anno, centinaia di migliaia di persone visitano Medjugorje. Solo l’anno scorso, secondo i dati del santuario, sono state distribuite 1,7 milioni di ostie eucaristiche durante le messe, il che fornisce una stima approssimativa del numero di fedeli che hanno visitato il luogo. L’economia locale si è sviluppata intorno al turismo religioso, con numerose strutture dedicate all’accoglienza dei pellegrini, diventando una fonte di sostentamento vitale per la comunità, specialmente dopo la fine delle guerre nei Balcani negli anni Novanta. Nel 2018, l’arcivescovo polacco Henryk Hoser, inviato da papa Francesco a Medjugorje, aveva evidenziato l’importanza del santuario come luogo di redenzione per molti fedeli. Tuttavia, aveva anche messo in guardia contro le infiltrazioni criminali nell’economia del culto, citando un’indagine in corso da parte della procura di Santa Maria Capua Vetere che coinvolgeva la camorra. L’arcivescovo Hoser è poi scomparso nel 2021, lasciando aperti molti interrogativi sull’influenza delle organizzazioni criminali nell’economia locale legata al santuario.
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BENEDIZIONI A COPPIE GAY
SCENARIECONOMICI – CHIESA COPTA-ORTODOSSA INTERROMPE IL DIAGOLO TEOLOGICO CON LA CHIESA CATTOLICA A CAUSA DELLA “FIDUCIA SUPPLICANS”
La Chiesa Copta-Ortodossa ha annunciato giovedì di interrompere il dialogo teologico con la Chiesa cattolica a seguito della controversa dichiarazione sulla “Fiducia Supplicans”, che ha suscitato critiche e preoccupazioni all’interno della comunità ortodossa. La dichiarazione, che riguarda le benedizioni per le coppie irregolari, comprese quelle omosessuali, ha generato una forte reazione da parte della Chiesa Copta, che ha deciso di sospendere il dialogo teologico con Roma. La decisione è stata presa dopo una consultazione con altre chiese ortodosse orientali e arriva come una nuova tappa di tensione nel dialogo ecumenico tra le due chiese. La dichiarazione della “Fiducia Supplicans” è stata definita una “gravissima deviazione dalle norme morali cristiane” da parte del metropolita Hilarion, presidente della Commissione Biblico-Teologica del Patriarcato di Mosca, e ha sollevato preoccupazioni in tutto il mondo ortodosso. Il Sinodo della Chiesa Copta-Ortodossa, presieduto da Papa Tawadros II, ha preso la decisione di interrompere lo scambio teologico con Roma durante la sessione plenaria tenutasi il 7 marzo presso il Centro Logos della Residenza Papale nel Monastero di Sant’Anba Bishoy a Wadi Natroun, in Egitto. La decisione è stata presa da 110 dei 133 membri del Sinodo presenti all’incontro. La Chiesa Copta-Ortodossa ha espresso una posizione ferma nel rifiutare tutte le forme di relazioni omosessuali, definendole contrarie alla Sacra Bibbia e al disegno divino del matrimonio tra un uomo e una donna. Ha inoltre condannato qualsiasi benedizione per tali relazioni come una “benedizione del peccato”, considerandola inaccettabile. La dichiarazione della Chiesa Copta-Ortodossa ha delineato la sua posizione sull’omosessualità, affermando che Dio ha dato all’umanità il libero arbitrio di vivere secondo la sua volontà divina e il disegno del matrimonio tra uomo e donna. Tuttavia, coloro che soffrono di attrazione per lo stesso sesso e scelgono di resistere a tali desideri sono lodati per i loro sforzi. La Chiesa Copta-Ortodossa ha chiarito che coloro che abbracciano la loro tendenza omosessuale e continuano a infrangere i comandamenti di Dio dovrebbero astenersi dalla comunione e cercare il pentimento. La Chiesa si oppone fermamente a tutte le forme di attività sessuale al di fuori del matrimonio e non accetta la giustificazione delle relazioni omosessuali attraverso contesti culturali diversi. Infine, la dichiarazione ha sottolineato l’impegno della Chiesa Copta-Ortodossa ad aiutare le persone con tendenze omosessuali, offrendo loro sostegno e assistenza per affrontare le sfide emotive e spirituali.
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SCANDALI IN VATICANO
ILPOST – LA CHIESA NON HA RICONOSCIUTO IL CULTO DELLA “MADONNA DI TREVIGNANO”
La Chiesa ha emesso una dichiarazione ufficiale riguardante il culto della “Madonna di Trevignano”, contestando le presunte apparizioni e rivelazioni della veggente Gisella Cardia, conosciuta anche come Maria Giuseppa Scarpulla. Il vescovo Marco Salvi della diocesi di Civita Castellana ha affermato che non vi è nulla di “soprannaturale” nelle affermazioni di Scarpulla e che, al contrario, sembra che abbia deliberatamente mentito. Le presunte apparizioni, iniziate nel 2016, avevano attirato l’attenzione di numerosi fedeli, culminando nella creazione di un santuario a Trevignano Romano, in provincia di Roma, dedicato alla “Madonna di Trevignano”. Tuttavia, dopo un’indagine durata un anno condotta da una commissione di esperti religiosi, è stato stabilito che non vi è alcuna evidenza di natura soprannaturale nelle affermazioni della veggente. La commissione ha riscontrato che le affermazioni di Scarpulla sono autoreferenziali e poco attendibili. Di conseguenza, il vescovo Salvi ha vietato ai sacerdoti di celebrare il culto della “Madonna di Trevignano” e di visitare il santuario. Ha anche esortato i fedeli a non partecipare a tali incontri, che si erano ripresi dopo un breve periodo di pausa. Questa decisione ha un impatto significativo sulle pratiche religiose locali e sulla comunità che si era riunita attorno al culto della “Madonna di Trevignano”. Oltre alla dimensione religiosa, il caso della “veggente di Trevignano” ha anche implicazioni legali. L’inchiesta della procura di Civitavecchia, avviata nel 2023, è stata motivata da accuse di truffa. Un investigatore privato ha riferito che alcune persone erano state indotte a versare considerevoli somme di denaro alla ONLUS fondata da Scarpulla e dal marito. Una di queste persone, Luigi Avella, ha dichiarato di aver dato 123mila euro alla veggente. L’investigatore ha anche affermato di poter dimostrare che le lacrime versate dalla statua della Madonna erano in realtà sangue di maiale. Di fronte all’apertura dell’indagine, Scarpulla e il marito hanno lasciato Trevignano, ma sono poi tornati per continuare gli incontri. Il Comune ha ordinato la demolizione del santuario, considerato abusivo, ma la coppia ha ottenuto di mantenere la recinzione dell’area dopo un ricorso al TAR del Lazio. La decisione della Chiesa e l’indagine giudiziaria hanno scosso la comunità locale, sollevando interrogativi sulla veridicità delle presunte apparizioni e sulla gestione dei fondi associati al culto della “Madonna di Trevignano”.
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