La polizia federale del Brasile accusa l’ex presidente Jair Bolsonaro di aver tentato un colpo di stato dopo le elezioni del 2022

La polizia federale del Brasile ha accusato formalmente l’ex presidente Jair Bolsonaro di aver tentato un colpo di stato dopo le elezioni del 2022, vinte dal suo avversario Luiz Inácio Lula da Silva. Dopo quasi due anni di indagini, la polizia ha identificato Bolsonaro e altre 36 persone come coinvolti in un piano per mantenere il potere. Il procuratore generale, Paulo Gonet, dovrà ora decidere se rinviare a giudizio gli accusati o archiviare il caso

La polizia federale del Brasile ha accusato formalmente l’ex presidente Jair Bolsonaro di aver tentato un colpo di stato dopo la vittoria elettorale del suo avversario Luiz Inácio Lula da Silva nel 2022. Questa accusa è il risultato di quasi due anni di indagini, durante le quali sono stati coinvolti anche altre 36 persone. Ora spetta al procuratore generale brasiliano, Paulo Gonet, decidere se rinviare a giudizio gli accusati o archiviare l’indagine.

Le indagini hanno rivelato che Bolsonaro, mentre era ancora in carica, avrebbe discusso con alcuni funzionari dell’esercito, ministri e consiglieri del suo governo la possibilità di compiere un golpe per rimanere al potere. Tuttavia, il piano non è stato realizzato perché i comandanti dell’esercito e dell’aviazione si sono opposti. Entrambi i gruppi hanno testimoniato davanti alla polizia, confermando il loro disaccordo con le azioni di Bolsonaro.

L’8 gennaio 2023, migliaia di sostenitori di Bolsonaro hanno occupato violentemente edifici istituzionali a Brasilia, tra cui il parlamento e la Corte suprema, per protestare contro il risultato delle elezioni. Bolsonaro ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nell’assalto e ha respinto le accuse di aver tentato un colpo di stato o di voler rimanere al potere dopo la sconfitta elettorale.

In aggiunta, nel giugno 2023, la Corte suprema elettorale del Brasile ha dichiarato Bolsonaro ineleggibile per otto anni a causa di abuso di potere e diffusione di informazioni false, violazioni delle leggi elettorali che lo escludono anche dalle prossime elezioni presidenziali previste per il 2026.