Cos’è la Pasqua?

La Pasqua è la festività più importante della religione cristiana perché si celebra la Risurrezione di Gesù Cristo

Cos'è la Pasqua?
Cos’è la Pasqua? La Pasqua è la festività più importante della religione cristiana perché si celebra la Risurrezione di Gesù Cristo (figlio di Dio), che ha sconfitto la morte e salvato l’umanità dal Peccato.

È la festa più solenne della religione cristiana perché prosegue con “l’Ottava di Pasqua” e con il “tempo liturgico di Pasqua” (che dura 50 giorni) inglobando la festività dell’Ascensione, fino alla solennità della Pentecoste. Inoltre, la Chiesa contempla per i cattolici l’obbligo del Precetto Pasquale (cioè confessarsi e ricevere l’Eucaristia almeno una volta nel periodo pasquale).

Questa festività non ha una data fissa (come il Natale) ma, per decisione della Chiesa, cade la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. Quindi, la celebrazione cade tra il 22 marzo e il 25 aprile. Il giorno di Pasqua, che può essere fissato tra i mesi di marzo e aprile, se cade a marzo o ai primi di Aprile, si dice che la Pasqua è “bassa“, se invece cade ad aprile inoltrato si dice che è “alta“.

Origine della Pasqua

Il termine “Pasqua” deriva dalla parola ebraica “pesah” (che significa “passare oltre”, “passaggio”).

Prima dell’avvento di Gesù, per gli ebrei, in origine, la Pasqua era legata all’attività agricola: era la festa della raccolta dei primissimi frutti della campagna, a cominciare dal frumento. In seguito, la Pasqua divenne la celebrazione annuale della liberazione degli ebrei dalla schiavitù.

L’evento:

La Pasqua ricorda uno degli episodi più importanti raccontati nel “Vecchio Testamento” (la parte della Bibbia che accomuna ebrei e cristiani): la liberazione degli ebrei dalla schiavitù.

Per convincere il Faraone a liberare gli Israeliti (ossia gli ebrei) dalla schiavitù, Dio mandò 9 piaghe che devastarono l’Egitto. Nonostante ciò, il Faraone si ostinò a tenere prigionieri gli ebrei.

Dio, allora, mandò un ultima piaga: l’uccisione dei figli primogeniti. Dio, però, prima di scatenare la sua forza, avvertì il profeta Mosè affinché gli ebrei scampassero al massacro.

Per evitare che la piaga si abbattesse anche sul suo popolo, tutte le famiglie ebree avrebbero dovuto macellare un agnello maschio, arrostirne le carne e mangiarle in un pasto frugale. Una volta fatto ciò, il sangue degli agnelli (simbolo d’innocenza) sarebbe servito a marchiare tutti gli stipiti delle porte delle loro case. Così facendo Dio avrebbe distinto le case degli egiziani da quelle degli ebrei, risparmiandolo.

Quella stessa notte, Dio inviò un “alito divino” che soffiò attraverso tutto l’Egitto, uccidendo tutti i figli primogeniti che dormivano nelle case non marchiate dal sangue d’agnello. Dopo questa terribile tragedia, il Faraone acconsentì a lasciar andare il popolo ebraico.

Quindi, per gli ebrei, a Pasqua (o “pesah”, che si traduce con “passare oltre”), si ricorda quello che fece Dio davanti alla porte sporche di sangue d’agnello.

Ancora oggi, la cena pasquale presso gli Ebrei si svolge secondo un preciso ordine detto Seder. Ci si nutre di cibi amari per ricordare l’amarezza della schiavitù egiziana e lo stupore della libertà ritrovata.

La Pasqua cristiana

Per la religione cattolica, la Pasqua rappresenta il momento in cui Gesù sconfisse la Morte e divenne Redentore (quindi Salvatore) dell’umanità, liberandola dal Peccato originale di Adamo ed Eva. Il simbolo dell’agnello immolato per la salvezza di tutti diventa Cristo stesso e il suo sacrificio ha valore di redenzione.

L’evento:

Per celebrare la Pasqua gli israeliti al tempo di Gesù ogni anno si recavano a Gerusalemme. Anch’egli (che era ebreo) vi si recava. La sua morte avvenne, infatti, in occasione della pasqua ebraica.

Gesù stava festeggiando la Pasqua, quando venne tradito da Giuda Iscariota, arrestato e mandato a morire sulla croce. I sacerdoti del Sinedrio (la massima autorità del popolo giudeo) accusarono Gesù di essersi paragonato a Dio, un reato punibile con la morte.

Il Prefetto romano Ponzio Pilato avrebbe potuto salvarlo ma “se ne lavò le mani” e la folla fu libera di metterlo in croce al termine di un lungo cammino di sofferenza (chiamato “Passione” perché fu il momento in cui Gesù patì indicibili dolori): il figlio di Maria fu deriso, frustato e costretto a portare una grossa croce di legno nel luogo dove poi sarebbe stato ucciso: il Golgota.

Il venerdì del periodo di Pasqua (che diverrà il Venerdì Santo) Gesù morì a soli 33 anni. Una volta esalato l’ultimo respiro, il corpo dell’uomo venne staccato dalla croce e deposto in un sepolcro fuori città.

La domenica successiva, 3 donne discepole di Gesù (Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salomè) si recarono al sepolcro per completare l’imbalsamazione del cadavere, ma quando giunsero alla tomba si accorsero che la pietra che sigillava il sepolcro era stata spostata e che del corpo di Gesù non vi era traccia. Le donne si trovarono disorientate e dubbiose, ma l’apparizione di un Angelo annunciò loro che Gesù Cristo, Figlio di Dio, era risorto.

Secondo il Vangelo di Matteo, poi, lo stesso Gesù si rivelò alle donne, confermando una volta per tutte il suo ritorno dalla Morte. Infine, il Figlio di Dio si rivelò anche ai suoi Apostoli.

Quindi, la Pasqua cristiana celebra il ritorno alla vita terrena di Gesù, evento che segna la sconfitta del Male, la cancellazione del Peccato Originale e l’inizio di una nuova esistenza (l’Aldilà cristiano) che attende tutti i fedeli dopo la Morte.

La datazione della Pasqua, nel mondo cristiano fu motivo di controversie fra le Chiese d’Oriente e d’Occidente. La prima, infatti, era composta da ebrei convertiti che la celebrava subito dopo la Pasqua ebraica (cioè nella sera della luna piena, il 14 Nisan, primo mese dell’anno ebraico).

Poi, con il Concilio di Nicea del 325, si ottenne che fosse celebrata nello stesso giorno in tutta la cristianità (adottando il rito Occidentale), fissandola nella domenica che seguiva il plenilunio di primavera.

Cos’è la benedizione pasquale Urbi et Orbi?

Urbi et Orbi” è un’espressione latina che significa “Alla città (di Roma) e al mondo“. E’ la prima benedizione fatta dal Papa subito dopo l’elezione al soglio pontificio dalla Loggia centrale della Basilica vaticana. Viene, però, diffusa dal Pontefice anche nei giorni di Natale e Pasqua alla folla riunita in piazza San Pietro e in occasioni particolari.

La benedizione comporta l’assoluzione di tutti i peccati temporali per tutti i presenti in Piazza San Pietro e per coloro che la ricevono per tramite dei vari mezzi di comunicazione.

Perché a Pasqua si mangiano le uova?

La tradizione di decorare uova risale ai primi cristiani che pitturavano le uova di rosso (per ricordare il sangue di Cristo) e le decoravano con croci o altri simboli (una tradizione che dura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristiano-orientali). Dall’uovo, infatti, nasce la vita (che a sua volta veniva associata con la rinascita del Cristo e quindi con la Pasqua).

Secondo alcuni studi, la tradizione delle uova pasquali venne rafforzata da un’usanza tipicamente pasquale: la Quaresima. In passato (e tuttora nelle chiese cristiane orientali) era vietato mangiare le uova (oltre che la carne). Era, però, difficile costringere le galline a non depositare uova in quel periodo, così i primi cristiani si trovavano con un surplus di uova che non potevano mangiare. Così, dalla necessità di farci qualcosa nacque la tradizione di bollirle fino a farle diventare dure come sassi e poi dipingerle con colori sacri e simbolici.

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